Al termine di un’articolata attività info-investigativa, i Carabinieri della Stazione di Sora e di Monte San Giovanni Campano, dipendenti della Compagnia Carabinieri di Sora, unitamente al Nucleo Carabinieri Ispettorato del lavoro di Frosinone, hanno effettuato accertamenti a cui sono seguite 11 denunce di persone a piede libero all’Autorità Giudiziaria per aver percepito, senza averne i requisiti di legge, il reddito di cittadinanza cagionando in tal modo un danno all’erario. L’importo complessivo riscosso indebitamente, ammonta a circa 70.000 euro ed è stato pertanto interessato l’I.N.P.S. per l’immediata revoca del beneficio con efficacia retroattiva.
I militari, nel corso dell’attività congiunta, hanno eseguito proprio in questi giorni il sequestro preventivo di alcuni conti correnti postali su cui erano depositate somme di denaro riconducibili ad alcuni dei percettori e quindi all’indebita riscossione dello stesso.
Le operazioni svolte rientrano nell’ambito della costante attività di vigilanza e controllo disposta dal Comando Provinciale di Frosinone a cui concorrono i reparti territoriali con il comparto di specialità rappresentato dal Nucleo Ispettorato del Lavoro Carabinieri di Frosinone.
Gli accertamenti, che si riferiscono a situazioni prese in esame nell’arco temporale compreso tra il mese di maggio e quello di ottobre del 2022, hanno permesso di individuare alcuni cittadini stranieri che, al fine di poter riunire i requisiti prescritti per poter accedere al beneficio economico in questione, attestavano falsamente di essere residenti in Italia da più di dieci anni. Il blocco immediato delle elargizioni nei loro confronti ha consentito, intanto, un risparmio che supera i 60.000 euro.
Parallelamente i Carabinieri, durante le attività effettuate per recuperare le somme di denaro ottenute illegalmente, sono riusciti ad individuare due conti correnti postali accesi in due filiali differenti ed entrambi riconducibili ad uno degli indagati. È stato richiesto ed ottenuto il decreto di sequestro preventivo degli stessi conti correnti, così procedendo al recupero della somma di 6.500 euro che vi era depositata. Gli accertamenti continuano per effettuare ulteriori sequestri. Allo stesso modo continuano gli accertamenti sui destinatari del contributo per contrastare analoghe situazioni illecite.