Una giornata da dimenticare quella vissuta ieri, martedì 5 novembre, da migliaia di pendolari ciociari. A raccontare il dramma è stata la collega giornalista Tiziana Iannarelli, che lavora a Roma e che per far ritorno a Cassino utilizza il treno delle 17. “Ore 20.22 partenza treno. Non parla più nessuno. Siamo sfiniti. Io sono uscita da lavoro quasi cinque ore fa. Ma Trenitalia ci fa un ennesimo regalo. Il treno effettuerà tutte le fermate”.
Il racconto inizia dalle 17 quando, non appena finito lo sciopero, del personale Trenitalia, è iniziato l’incubo per i lavoratori, studenti, malati pendolari. “Siamo ammassati, in piedi e senza aria, in un treno, senza nessuna notizia rispetto ad un possibile orario di partenza – racconta Tiziana Iannarelli – e dopo tre ore di attesa sempre nella stazione Termini, siamo scesi da un treno perché abbiamo letto dall’app che è stato soppresso e siamo saliti su un altro treno con la speranza che parta. Nessuna comunicazione da Trenitalia. App totalmente inattendibili. Alle 19.40 siamo ancora allo sbando cosi come alle 20.17”.
Un resoconto come quello di altre centinaia di persone che ogni giorno si spostano dalla provincia di Frosinone a Roma anche e soprattutto per lavorare. Una situazione, questa, che si ripete a ogni minimo intoppo: dallo sciopero del personale, al guasto tecnico, all’incidente sui binari.