Indagini chiuse con la richiesta di rinvio a giudizio per l’unica indagata. La morte di Ciro Ceccano, l’operaio di 57 anni residente a Pescosolido deceduto il 1° febbraio del 2022 a Sora, secondo il Pm “poteva essere evitata“. Per questo il magistrato titolare delle indagini, il sostituto procuratore Francesca Fresch della procura di Cassino, ha chiesto il processo per P. A., la titolare dell’officina nella quale l’uomo lavorava.
L’udienza dinanzi al Gup è stata fissata al 18 maggio prossimo: in questo frangente la difesa dell’imputata dovrà dimostrare che il decesso dello sfortunato dipendente non sia stato provocato da ‘negligenza, imprudenza e imperizia, nonché dall’inosservanza delle norme per la sicurezza sul lavoro’.
La tragedia avvenne all’interno di un’azienda specializzata nello stoccaggio di materiale ferroso della quale Ciro Ceccano era uno stimato operaio con contratto a tempo indeterminato. Il poveretto venne colpito alla testa da una enorme lastra di acciaio che, a seguito del forte vento, si era staccata volando via. Ciro Ceccano rimase a terra senza vita. Ad assistere inermi alla tragedia i colleghi che erano con lui.