Ceccano – È fuggito dal Centro di salute mentale per evitare il trattamento sanitario obbligatorio, poi ha aggredito i Carabinieri intervenuti per fermarlo. I fatti nel pomeriggio di oggi. Il giovane protagonista dell’episodio, nella serata di ieri, aveva dato in escandescenze tanto che era stato necessario l’intervento dei Carabinieri per evitare che la situazione degenerasse. I sanitari del CSM che lo hanno preso in cura, hanno ritenuto necessario predisporre un TSO poiché il ragazzo era in uno stato di agitazione tale da renderlo pericoloso per se stesso e per gli altri.
Per sottrarsi al Trattamento, il giovane, all’arrivo della Polizia Locale, il cui comandante era stato delegato dal sindaco ad avviare la procedura, è fuggito. Subito è scattato l’allarme. Sul posto si sono portati anche i carabinieri che hanno, poco dopo, intercettato il trentenne. Nel tentativo di fermare la fuga, due militari dell’Arma sono rimasti feriti ma, fortunatamente, sono riusciti a bloccare il giovane senza conseguenze peggiori. Il ragazzo è stato riaffidato alle cure dei sanitari.
Situazioni di disagio come questa sono, purtroppo, all’ordine del giorno. Sempre più giovani soffrono di disturbi psichiatrici. Le cause sono molteplici e non sempre legate alle dipendenze, come erroneamente si tende a pensare. Ci sono tanti giovanissimi che devono fare i conti con patologie subdole, sottovalutate, taciute. Le famiglie, in molti casi, fanno quel che possono ma manca una rete in grado di supportarle. L’approccio del SSN è ancora lontano da quello che bisognerebbe avere per garantire percorsi di prevenzione e cura efficienti ed efficaci. E così, i ricoveri e i TSO restano le misure più immediate da adottare, risolutive in caso di emergenza ma vane nel medio e lungo termine.