Assolti perché il fatto non sussiste: il tribunale di Cassino ha posto la parola fine a una battaglia giudiziaria che ha visto finire sul banco degli imputati l’ex sindaco del Comune di San Giovanni Incarico, Antonio Salvati, l’ex segretario comunale, Antonio Federici e il tecnico comunale, D’Onofrio accusati di falso ideologico in atto pubblico. All’esito di un lungo dibattimento, il giudice Falchi Delitala, ha accolto in pieno la tesi del collegio difensivo degli imputati composto dagli avvocati Dario De Santis, Sandro Salera, Ivan Santopietro e Antonio Iafrate.
La vicenda ha avuto inizio quando la Procura della Repubblica di Cassino, a seguito di un esposto presentato dall’attuale sindaco di San Giovanni Incarico, Paolo Fallone, aveva contestato a Salvati, Federici e D’Onofrio di aver falsificato, in concorso tra loro, una delibera di giunta sulla base della quale erano stati concessi in comodato d’uso all’Unione dei Comuni “Antica Terra di Lavoro” i locali posti al secondo piano della casa comunale di San Giovanni Incarico. All’epoca dei fatti, Salvati rivestiva la carica di sindaco del comune ciociaro nonché Presidente dell’ Unione dei Comuni.
Con l’assoluzione degli imputati, è stata rigettata la corposa richiesta di risarcimento dei danni avanzata dall’Ente Comunale ciociaro, costituitosi parte civile nel giudizio e difeso dall’avvocato Francesco Scalia.
San Giovanni Incarico – Assoluzione per l’ex sindaco Salvati e gli altri imputati, il fatto non sussiste: la sentenza
Il tribunale di Cassino ha accolto la tesi difensiva degli avvocati Dario De Santis, Sandro Salera, Antonio Iafrate e Ivan Santopietro
- Pubblicità -
- Pubblicità -
- Pubblicità -