Si svolgerà nella biblioteca comunale di Atina, domenica 23 febbraio a partire dalle 9.30, il secondo appuntamento del 2025 di “Sagre e riti alimentari di strada. Tra nuova e antica alimentazione” promosso dall’Istituto di storia e di arte del Lazio meridionale, dedicato alla raccolta e allo studio delle tradizioni popolari del Lazio meridionale dal punto di vista dell’etnostoria (il primo si è tenuto il 25 e il 26 gennaio a Morolo).
Numerosi i relatori che interverranno per illustrare le varie tradizioni del territorio, come il pane in ammollo di Atina (Francesca D’Alessio), le fave dei morti di Aquino (Alessandra Pelagalli), la festa del vino di Gallinaro (Nicola Celestino), la sagra delle castagne di Terelle (Fiorella Gazzellone, Arduino Fratarcangeli e Antonella Iunni) la stozza cassinese (Antonio Marzocchella e Luciana Marinelli).
Si parlerà anche della sagra della cipolla ad Arce (Eleuteria Patriarca Corradini), della fagiolata di Atina (Patrizia Patini), delle sagre e dei riti di Cassino (Loredana Terrezza), delle penne di San Gaetano e Fontechiari (Giuliano Fabi), della sagra del maiale di Pontecorvo (Angelo Nicosia e Giuseppe Danella), dei pasti sociali nel dopoguerra a San Donato Valcomino (Alessandrina De Rubeis), del rito dell’invito a nozze (Lucia Rufo).
In apertura dei lavori, dopo il saluto delle autorità e la presentazione degli atti del convegno di Morolo, Luigi Gulia interverrà sul tema “Dall’inchiesta del 2008: prospettive di ricerca”. A conclusione, le riflessioni di Lucio Meglio.
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