Nei giorni scorsi il senatore Bruno Astorre, segretario del Partito Democratico del Lazio, ha rilasciato una intervista al Corriere della Sera nella quale è presente un inquietante passaggio per i cittadini della provincia di Frosinone, in particolare per quelli del basso Lazio”. A dichiararlo il consigliere provinciale della Lega Andrea Amata.
“Alla domanda del giornalista sul tema termovalorizzatore a Roma come ostacolo al possibile dialogo tra Pd e M5S in vista delle regionali – prosegue Amata – il neo eletto senatore ha risposto che non è in agenda la realizzazione di alcun impianto nella capitale perché già ne esiste uno: quello di San Vittore del Lazio, svelando ancora una volta il vero volto del Partito Democratico, una formazione pronta a sacrificare un territorio come tentativo estremo per salvaguardare la conservazione del potere”.
“Non è la prima volta e non sarà l’ultima – attacca l’esponente della Lega – che il Pd adotta questa strategia per quanto riguarda la nostra provincia, considerata da sempre periferia dell’impero e alla quale riservare le briciole, sempre se avanzano”.
“In questi mesi di governo – aggiunge ancora Amata – il sindaco Gualtieri si è spinto molto in avanti rispetto al progetto termovalorizzatore a Roma, ora il segretario del Pd fa marcia indietro, una marcia indietro che assomiglia tanto ad un’inversione a U sull’autostrada. Sembra la tattica suicida di un partito che sta implodendo e che tenta di aggrapparsi ai grillini, altro esempio di classe dirigente illuminata, passatemi l’eufemismo, per non scomparire del tutto”.
“Di fronte a questo desolante quadro, che i cittadini hanno ben compreso e le elezioni di domenica scorsa lo dimostrano, il centrodestra ha il dovere in primo luogo di dare battaglia per anticipare la data del voto regionale, considerato che Nicola Zingaretti si sta trasferendo armi e bagagli in Parlamento, ma soprattutto ha il dovere di costruire una proposta di governo della Regione Lazio forte, autorevole, chiara e unitaria. Consequenzialmente – conclude il consigliere provinciale – gli elettori lo premieranno, perché sono per primi gli abitanti del Lazio e della provincia di Frosinone nello specifico, a non poterne più di questo modo prepotente e autoreferenziale di considerare i territori”.