“Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti” consiste nella pubblicazione, o nella minaccia di farlo, di foto/video di persone in pose sessualmente esplicite, senza che ne sia stato dato il consenso da parte di chi vi appare. Parliamo di revenge porn, l’odioso reato in costante aumento anche tra i giovanissimi. Immagini e video con contenuti sessualmente espliciti, una volta pubblicati sul web, possono diventare velocemente virali ed esporre le vittime a una travolgente onda mediatica. Solitamente chi è vittima di revenge porn subisce azioni poste in essere dall’ex partner per vendetta, dopo la fine di una relazione o con lo scopo di estorcere denaro (sextortion). Il reato si configura anche quando la vittima consegna volontariamente video/immagini sessualmente espliciti (circostanza frequente all’interno delle relazioni sentimentali) e questi vengono diffusi senza il suo consenso. Le vittime possono reagire a questa situazione chiudendosi in loro stesse, sperimentando ansia e depressione e giungendo anche a commettere atti estremi. – Spiegano dall’Arma dei Carabinieri – Sono fenomeni frequenti e spesso molto gravi, per i quali la normativa introdotta dal “Codice Rosso” consente di adottare più celermente i provvedimenti di protezione.
I consigli dei Carabinieri
– non condividere con nessuno foto o video potenzialmente compromettenti;
– se sei vittima di revenge porn, segnala subito alle Forze dell’Ordine i fatti che ti riguardano, specificando il materiale pubblicato senza il tuo consenso;
– fai degli screenshot e salvali;
– recati alla caserma più vicina dei Carabinieri o a un ufficio della Polizia di Stato per presentare querela;
– rivolgiti all’Associazione permessonegato.it, che fornisce assistenza alle vittime digitali;
– rivolgiti al Garante della Privacy per informazioni e per chiedere la rimozione dai social network del materiale lesivo della tua persona.