Un tavolo tecnico congiunto quello indetto dal prefetto di Frosinone, Ernesto Liguori per martedì 4 ottobre e che vedrà come oggetto la questione Reno De Medici. La cartiera di Villa Santa Lucia, infatti, da oltre un mese ha la produzione ferma a causa del mal funzionamento del depuratore aziendale. Il blocco delle rotative è scaturito dal fatto che l’autorità giudiziaria, che gestisce la AeA ha cancellato le deroghe che consentivano alla Reno De Medici di scaricare nel depuratore industriale Cosilam di Villa Santa Lucia, oltre il limite previsto per Legge.
Questo sistema, inadeguato alla portata di contenimento dell’impianto, ha provocato nel corso degli anni lo sversamento dei liquami nel Rio Pioppeto e nei campi circostanti le pompe di sollevamento, provocando non solo uno stato di inquinamento ma anche causando l’emissione di fetori ammorbanti, di difficile sopportazione per chiunque. Con i lavori di manutenzione svolti dall’amministratore giudiziario della AeA all’interno del depuratore industriale, con lo svuotamento delle vasche e la rimessa in funzione dei filtri, il problema dei miasmi e degli sversamenti illegali è stato parzialmente risolto. Cioè l’impianto oggi può accogliere un tot di liquami ma non bisogna superare i limiti, altrimenti si rischia nuovamente il disastro ambientale.
Per poter evitare ciò, per l’autorità giudiziaria, è necessario che anche la Reno De Medici si adegui ai parametri di Legge per quanto concerne lo scarico di acque reflue. E questo vuol dire mettere in funzione il depuratore interno. L’azienda attualmente è ferma proprio perchè, per continuare nella produzione, si devono giocoforza superare i limiti di scarico. E questo, per l’amministratore giudiziario, non è possibile: si commette reato. Il tavolo tecnico indetto dal prefetto Liguori e richiesto dai sindacati, ha come fine ultimo l’attuazione di un cronoprogramma, da parte della Reno De Medici, sui lavori da svolgere proprio per consentire al depuratore di poter finalmente entrare in funzione.