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Regione Lazio, Rocca: “Non ci sono tensioni ma neppure mi faccio cuocere a fuoco lento”

Si apre una settimana decisiva per risolvere la crisi. Il presidente punta a riconoscere la crescita di Fi in Consiglio con nuova visibilità

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Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, minimizza e tranquillizza: “Non ci sono tensioni, c’è un dialogo”. Anche se poi, di fronte allo strappo di Forza Italia (che ha disertato due riunioni di giunta ed una seduta di consiglio regionale e che oggi blocca nella sostanza la riconvocazione dell’assemblea alla Pisana) che giace da settimane – irrisolto – sul tappeto della politica regionale, deve scandire: “Non mi faccio cuocere a fuoco lento”. L’occasione per affrontare il tema della crisi latente dell’amministrazione regionale è venuta a margine di un evento al Gazometro. “Ovviamente il dato di fatto è che Forza Italia è passata da 3 a 7 consiglieri in Consiglio e stiamo quindi ragionando insieme ai vertici forzisti su quello che è un modo per riconoscere questa differente composizione consiliare all’interno della Regione. Mi hanno ribadito il pieno sostegno e io ho fiducia – ha spiegato Rocca riferendosi agli azzurri laziali -. Questa è una coalizione che marcia unita e sono convinto che si troverà soluzione. Si tratta proprio fisiologicamente di individuare quali possano essere le misure correttive che possano dare soddisfazione a questa legittima attesa di diversa rappresentanza. (…) E’ un dialogo composito, perché questa è una coalizione fatta da diverse forze e bisogna ragionare insieme. Nulla di grave, né di apocalittico. Mi sembra che tutte le attività stiano andando avanti”.

“Prendere atto della crescita di Fi, ma senza mortificare altri partiti”

Mercoledì o comunque nel corso della settimana, il presidente Rocca ed il coordinatore regionale di Forza Italia, Claudio Fazzone, torneranno a incontrarsi per definire “il da farsi”. Il senatore e coordinatore regionale azzurro, nelle stesse ore vedrà di nuovo anche il segretario regionale di FdI, Paolo Trancassini. Rocca non a caso commenta: “Questa settimana è cruciale”.

Ma la quadra del riassetto quale sarà? “Ci sono diversi scenari a cui stiamo ragionando e verrà scelta la soluzione migliore – ha spiegato il presidente della Regione -. Sono fiducioso, perché c’è molta responsabilità sia da parte del senatore Fazzone che del ministro e presidente di FI, Tajani, che stanno parlando tra loro. L’importante è che il lavoro marci spedito e su questo ho avuto garanzie da Fazzone. (…) C’è volontà di risolvere, prendere atto di questa crescita a livello consiliare di FI, ma senza una mortificazione delle altre parti (la Lega, ndr). Ecco perchè è delicata la trattativa: deve contenere al suo interno la presa d’atto di questa situazione e insieme il rispetto di tutti i componenti di tutta la coalizione”, ha concluso Rocca.

“L’intento di Forza Italia – ha dichiarato da parte sua Fazzone ad Agenzia Nova – non è quello di bloccare i lavori del Consiglio regionale e l’attività amministrativa, perché quando ci sono stati provvedimenti importanti li ha votati. Inoltre, non è in discussione la tenuta del presidente Rocca”.

Le soluzioni ipotizzate: Aurigemma alla Sanità e Cangemi alla Pisana

Ma vediamo quali sono le richieste di Forza Italia e le disponibilità di Rocca e del resto degli alleati (FdI e Lega). Fazzone, in base a quanto trapela dai corridoi politici, non demorde dalla richiesta della presidenza del Consiglio regionale, oggi occupata da Antonello Aurigemma (FdI) e di un posto in esecutivo. Sul primo punto il cambio di posizione è legato al fatto che ad Aurigemma venga conferita una delega di peso: qualcuno ha fatto circolare l’ipotesi che Rocca ceda la Sanità, assessorato di assoluta prima linea. Forza Italia proporrebbe per la guida dell’assemblea Pino Cangemi: scelta che però, a dirla tutta, non sembra provocare salti di gioia a tutto il gruppo consiliare. Qualche malumore sarebbe già emerso da almeno due dei tre eletti nelle liste di Fi: Giorgio Simeoni e Fabio Capolei (il terzo è Cosmo Mitrano fedelissimo di Fazzone). A questi si sono aggiunti i 4 nuovi acquisti: Marco Colarossi e Roberta Della Casa, provenienti dal Movimento Cinque Stelle, Angelo Tripodi e Pino Cangemi giunti dal Carroccio. Quanto all’assessorato da dare ai forzisti appare difficile toglierlo alla Lega, il cui coordinatore regionale ha più volte ribadito la validità del patto di inizio legislatura sulla linea di non adeguare assetti in giunta sulla base dei cambi di casacca. Più probabile sembra un complessivo riassetto delle deleghe nell’esecutivo per i due assessori forzisti: Luisa Regimenti e Giuseppe Schiboni. Ma Fazzone si accontenterà? In ogni caso, se un assessorato saltasse fuori per Forza Italia a chi finirebbe?

C’è grande attesa in provincia di Frosinone, come del resto riferito anche nelle scorse settimane da Frosinone News: il capogruppo alla Provincia, Gianluca Quadrini appare in “pole” anche se c’è chi punta su Rossella Chiusaroli, interprete principale del Fazzone-pensiero in Ciociaria e miss preferenze alle ultime europee. Certo, in questo caso, non ci rimarrebbero benissimo neanche i meloniani ciociari, a cominciare dal consigliere Daniele Maura che avrebbe potuto diventare assessore dall’inizio della legislatura. Insomma gli incastri sono problematici da qualunque punto di vista li si guardi: da quello di FdI e Lega da una parte e da quello forzista dall’altro. Per questo motivo Rocca mostra in pubblico tranquillità ma teme che qualsiasi scelta possa creare contraccolpi uguali e contrari, in una maggioranza che nella sostanza appare più sfilacciata di quel che appare all’esterno. Nominare ad esempio il nuovo presidente dell’assise non mette al riparo da ulteriori cambiamenti di casacche e quindi da necessità di provvedere a nuovi riequilibri. Ovvio che in questa maniera governare sembra sempre più simile ad un percorso ad ostacoli. Mentre sul fronte dei risultati pratici il piatto piange, al di là di spot e comunicati.

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