Ordell Robbie è un malavitoso di Miami con manie di grandezza e con il problema di trasferire contanti da isole tropicali agli USA. Ce l’ha “quasi fatta”, ma vuole di più, e per fare il grande balzo si avvale di una banda di sciagurati e avanzi di galera. Jackie Burke (solo successivamente diventerà Brown n.d.r.) è una delle sue collaboratrici più fidate, una hostess di volo non più giovanissima ma ancora straordinariamente affascinante, che arrotonda lo stipendio sfruttando la propria professione per contrabbandare soldi e droga per conto di Ordell. Peccato che siano in troppi a voler mettere le mani sul malloppo del gangster, inclusi due investigatori federali. L’astuta Jackie si trova tra i proverbiali incudine e martello: riuscirà a salvare la pelle e magari anche i soldi del boss?
Punch al rum (Rum Punch) è un romanzo noir del 1992 dello scrittore statunitense Elmore Leonard. Dall’opera è stato tratto il film ‘Jackie Brown’ del 1997, per la regia di Quentin Tarantino. Il volume è stato pubblicato in Italia per la prima volta nel 1998 come Jackie Brown, traendo il titolo dall’omonimo film e successivamente ripubblicato nel 2014 con il titolo letteralmente tradotto dall’originale.
Storia di una dark lady
Jackie Burke è una vera e propria dark lady, libera da fardelli etici, esteticamente ancora avvenente, furba, predisposta al doppiogioco e capacissima di affabulare con il proprio fascino, usandolo a piacimento, l’allocco di turno. Non ha paura di avere a che fare con i criminali né di essere braccata dai poliziotti. La bella hostess vuole gabbare proprio tutti…ci riuscirà? Un personaggio scritto benissimo, particolareggiato, al pari del malavitoso Ordell Robbie, trafficante d’armi dall’outfit stiloso, e del ‘buono’ Max Cherry, ex poliziotto, ora garante di cauzioni. È proprio quest’ultimo a simboleggiare il riscatto della ‘nera’ umanità che popola il libro di Leonard. Sfruttando il suo ascendente sull’innamorato Max, Jackie escogiterà un piano imprevedibile, una soluzione originale per non farsi incastrare. Anche i personaggi secondari si elevano dal semplice ruolo di comprimari e l’autore dimostra tutta la sua forza narrativa inducendo il lettore ad una personificazione vivace.
Giallo, thriller e commedia nera
Con un plot più ampio rispetto al meraviglioso film di Tarantino, ‘Punch al rum’ si stratifica compiacendo un pubblico eterogeneo. È una commedia nera – e anche triste -, è un thriller con tutti i crismi del caso. È una lettura decisamente piacevole, che scorre velocemente, vuoi per il numero di pagine, vuoi per il ritmo avvincente. La storia, ben ideata e strutturata, si alimenta delle tipiche atmosfere americane con gang di teppistelli, federali con gli stivali da cow-boy che giocano a fare il poliziotto buono e quello cattivo. Azione, sparatorie, risse, ma anche momenti di riflessione. Leonard racconta tutto in terza persona, con dialoghi oliatissimi e credibili, battute al fulmicotone di grande ironia.
Una riuscitissima lettura pre-pulp
“So come ti senti. Ma quando colpisci un ex detenuto che è caduto tre volte, dicono che faresti meglio a ucciderlo”. ‘Punch al Rum’ non sarà un capolavoro ma è una lettura consigliata e un libro di genere riuscitissimo. Collocandosi in un filone pre-pulp, è scevro di volgarità ed esagerazioni, non gigioneggia mai più del dovuto ed è scritto come dio comanda. Senza lasciare un attimo di respiro, vale tutto il tempo impiegato per arrivare all’ultima pagina. Un volume interessante anche per i non appassionati di noir.