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Psicodramma Frosinone: tra disillusione e amarezza termina la ‘storia d’amore’ con la serie A

Serie A - Delusione fortissima per la squadra, lo staff e soprattutto il pubblico che fino all’ultimo ci ha creduto

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Incredulità, profondo dispiacere e disillusione si fondono nell’animo dei tifosi. Lacrime sugli spalti, lacrime per strada, la tristezza della bandiere arrotolate, delle sciarpette che non possono essere sventolate…la desolazione di una provincia che non può cantare e festeggiare. Termina così l’ultima – in tutti i sensi – giornata di serie A per il Frosinone. Lo psicodramma che lo ha visto cedere, tra le mura amiche, all’Udinese sfocia nella delusione di un popolo intero che ci ha creduto fino all’ultimo. Tra legni, chance sciupate. Dal ‘Ti Amo’ della meravigliosa coreografia giallazzurra, dei passionali e appassionati tifosi ciociari, ai pianti dopo un finale feroce. Proprio come tante storie d’amore, quella tra il Frosinone e la serie A finisce in lacrime e rottura.

Per il Frosinone, purtroppo, è scoccata la 25esima ora. Quella che traduce il brivido in sconfitta, il sogno in resa. L’Udinese è salva e il Leone è condannato a tornare in serie B. Non è bastato il ruggito di un popolo intero a salvare il re della savana, questa volta la ‘zebretta’, forte di un ‘branco’ solido ha avuto la meglio. Il verdetto che la Ciociaria non avrebbe mai voluto leggere, il risultato che non avrebbe mai voluto ingoiare, alla fine purtroppo è arrivato. Fredda e tagliente, come una lama di rasoio affilata, l’Udinese non ha perdonato gli sfortunati giallazzurri, a cui sarebbe bastato anche un pari per una salvezza storica. I friulani sono stati più consapevoli, convinti e hanno sferrato il pugno da ko. Sarà difficile ora digerire questo calice amarissimo, questo colpo che fa male al cuore, anche inaspettato per certi versi, per come si erano messe le cose per i Di Fra boys.

Mentre i tifosi si accingono a tornare a casa tra l’afflizione dilagante, riponendo i vessilli sfoderati con l’orgoglio dei combattenti, la città si chiude in un silenzio cupo. Non è ora di pensare alla prossima cadetteria, non è tempo di pensare alla prossima ricostruzione. Per quello bisognerà aspettare qualche giorno. Ora è tempo soltanto di metabolizzare e congedarsi dalla massima categoria. È stato un onore…Arrivederci serie A!

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