Una testimonianza importante che al processo di primo grado svoltosi a Cassino, il presidente della Corte d’Assise, Massimo Capurso, non aveva voluto ammettere e quindi il giovane non aveva potuto deporre.
Ieri invece, dinanzi alla Corte d’Assise d’Appello di Roma, dove si sta celebrando il secondo processo per l’omicidio di Serena Mollicone, Ramon Iommi ha potuto finalmente riferire quello che in un primo momento era stato ritenuto un fatto normale e quindi da non riferire agli inquirenti.
“Ho tagliato i capelli a Marco Mottola prima dei funerali di Serena Mollicone. Lui mi disse che a casa si erano arrabbiati perché non volevano che avesse le meches”. Così ha spiegato Ramon Iommi, all’epoca dei fatti barbiere ad Arce, ascoltato come testimone, davanti alla Corte, nel processo per l’omicidio di Serena Mollicone che vede imputati l’ex comandante della caserma di Arce, Franco Mottola, la moglie Anna Maria, il figlio Marco e due carabinieri, Francesco Suprano e Vincenzo Quatrale.
Il teste, sentito per la prima volta per la vicenda della ragazza uccisa 23 anni fa, ha raccontato di avere “fatto spesso i capelli a Marco Mottola. Lui seguiva la moda. Tra aprile e maggio del 2001 gli feci le meches chiare che poi mi chiese di togliere”. Il barbiere ha aggiunto di avere visto Mollicone il primo giugno del 2001, il giorno prima della scomparsa: “La vidi in strada nelle vicinanze di un bar era da sola, era vestita come è stata ritrovata. Con Serena facevamo parte dello stesso gruppo e uscivamo insieme. Marco Mottola e Serena avevano un buon rapporto, forse si piacevano ma non li ho mai visti in atteggiamenti da fidanzati. Lei, tra l’altro, in quel periodo si era fidanzata”. A deporre anche Carmine Belli, che nel 2003 venne ingiustamente arrestato perchè ritenuto l’assassino della studentessa. Belli è stato assolto in tutti e tre i gradi di giudizio ma ancora è in attesa del risarcimento danni per l’ingiusta detenzione.
“La mattina del primo giugno davanti al bar delle Chioppetelle c’era un ragazzo con i capelli mesciati biondi a spazzola. Davanti al bar Chioppetelle, proprio vicino al paletto che indica la fermata del Cotral, vidi una ragazza con un ragazzo. Credo fosse Serena. I due erano rivolti verso la strada, di fianco a me, lui la teneva per un braccio come se lei volesse attraversare la strada ma lui la stesse bloccando” ha spiegato Belli, tutelato dall’avvocato Nicodemo Gentile.