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Premio Maestrelli e Lazio Cup: sport ed emozioni a Frosinone

Quando lo sport vince. E' quanto accaduto ieri sera a Frosinone, nell'auditorium Daniele Paris del Conservatorio Licinio Refice

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Quando lo sport vince. Quando lo sport ‘ruba’ cuori, emozioni e applausi a scena aperta. E’ quanto accaduto ieri sera a Frosinone, nell’auditorium Daniele Paris del Conservatorio Licinio Refice. Lì, dove si è tenuta la cerimonia di consegna del Premio Maestrelli – giunto alla XIV edizione – e, contestualmente, la presentazione del Torneo Lazio Cup. Una competizione, lo ricordiamo, dedicata al calcio giovanile, quello che costruirà il futuro di tale disciplina. Ad aprire l’evento l’inossidabile duo Halasz, formato da papà Massimo (presidente dell’organizzazione) e dal figlio Giulio (presidente del Torneo), i quali hanno reso possibile tutto ciò.

Una vera e propria sfilata di personalità di spicco nel mondo del pallone. Tredici i professionisti premiati: si tratta di Giancarlo Abete (Presidente LND), Alberto Aquilani (allenatore Fiorentina Primavera), Evelina Christillin (Delegato Uefa al Consiglio FIFA), Gabriele Cioffi (allenatore Udinese), Maurizio Costanzi (Responsabile Settore Giovanile Atalanta), Irma D’Alessandro (giornalista Mediaset), Claudio Fenucci (Amministratore Delegato Bologna), Federico Gatti (Calciatore Frosinone), Manuela Giugliano (Calciatrice Roma Femminile e Italia), Matteo Materazzi (agente Fifa), Tiago Pinto (General Manager Roma), Walter Sabatini (Direttore Sportivo Salernitana), Hamed Traorè (Calciatore Sassuolo e Costa D’Avorio).

Assenti giustificati per impellenze lavorative solo il calciatore del Sassuolo Traorè e il dirigente della Roma Tiago Pinto. I due hanno comunque partecipato virtualmente con un video in cui si sono detti orgogliosi di tale onorificenza. E non poteva essere altrimenti. D’altronde il premio è dedicato all’indimenticabile Maurizio Maestrelli. Figlio di Tommaso, l’allenatore del primo scudetto biancoceleste, con il fratello gemello Massimo fu la mascotte della Lazio fino alla morte del padre. Dopo essersi laureato, Maurizio per un breve periodo lavorò come procuratore sportivo, attività che poi lasciò per quella di broker assicurativo. Proprio assieme al fratello lanciò il giovane Marco Materazzi nel mondo del calcio. Ne sposò la sorella, Monia, che ieri lo ha ricordato assieme all’altro fratello Matteo, in uno dei momenti più commoventi della kermesse. Maurizio infatti morì prematuramente a 48 anni stroncato da un male incurabile.

Ciò che è emerso in maniera evidente nel corso della serata è stata la grande attenzione al mondo del calcio giovanile. A quei vivai che potrebbero essere l’unica risposta esaustiva a chi si domanda perché la qualità di questo sport in Italia si sia notevolmente abbassata. Un fattore preoccupante sottolineato e argomentato dal direttore sportivo dell’Atletico Madrid Andrea Berta ma anche dal delegato Uefa al consiglio Fifa Evelina Christillin. Tra i tanti personaggi presenti, quando la palla è balzata all’ex calciatore e ora allenatore della Primavera della Fiorentina, Alberto Aquilani, lo stesso ha spiegato l’importanza della gestione dei giovanissimi. I ragazzi devono divertirsi con il pallone.

Ma non solo. Dietro il successo c’è sempre il sacrificio. E lo sa bene il difensore Federico Gatti del Frosinone, che a 23 anni potrà assaggiare il passaggio – in prestito – alla Juventus. Ed è proprio il giovane, ai microfoni dei presentatori di casa Rai Jacopo Volpi e Simona Rolandi, a spiegare come si arriva fin lì. “Ho fatto una bella scalata nel calcio, ma mi porto dietro i sacrifici dei lavori per andare avanti e potermi concedere divertimento in campo – racconta Gatti -. Resterò sempre il ragazzo che Frosinone ha imparato a conoscere. La maglia giallazzurra resterà nel mio cuore”. Nonostante il parterre de roi, Gatti è stato uno degli ospiti più attesi. E al paragone di Volpi tra lui e Chiellini, con umiltà minimizza. “E’ un confronto troppo importante – dice il difensore -. Devo ancora crescere come giocatore. Questa è l’occasione più grande della mia vita e voglio coglierla a fondo. Non voglio svegliarmi da questo sogno bellissimo”. Una favola che Federico si è costruito con non poche tribolazioni. Il centrale difensivo non ha dimenticato gli anni da muratore o montatore di serramenti. E questo è il volto più bello e pulito: di un giovane che si è costruito e continua a farlo, senza sensazionalismi.

Spazio anche ai volti femminili, con la giocatrice della Roma Manuela Giugliano, la quale si è detta finalmente soddisfatta del passaggio al professionismo del ‘calcio in rosa’. Oltre a chi corre sul campo, si è dato spazio anche a chi ne racconta le gesta, con l’intervento della nota giornalista Irma D’Alessandro.

Tra gli interventi più attesi – inutile negarlo – quello del presidente LND Giancarlo Abete, il quale ha fatto il punto sul panorama dilettantistico. “Per me un grande onore ricevere questo premio, spero che la mia esperienza possa essere utile al movimento dilettantistico. Il nostro è un mondo fatto di volontariato e sacrifici dove si gioca più una partita sociale che economica, bisogna creare le condizioni per cui il calcio si sviluppi rispettando le diversità del territorio senza applicare politiche uguali per tutte le Regioni. Parlando in ottica di sistema è importante che le istituzioni mantengano la centralità rispetto alla logica degli interessi, nel calcio la dimensione sociale è mille volte superiore a quella economica”.

Uno dei momenti che invece ha strappato un sorriso a tutti è stato il siparietto del sempreverde Walter Sabatini, ora diesse della Salernitana. L’ex calciatore ed ex allenatore ha raccontato quando durante una partita fu cacciato da Liedholm e la squadra rimase in dieci perché secondo il Barone era preferibile essere in inferiorità numerica piuttosto che lasciarlo giocare quel giorno…Sabatini ha dimostrato, ancora una volta, il grande fuoco che lo pervade. E’ un uomo che non si è mai piegato alle difficoltà della vita e che ad oggi vive ancora di calcio. “Sono terrorizzato dalla retrocessione – dice il dirigente della Salernitana -. Non ho mai lottato per questo. Ho un gruppo di ragazzi ed un allenatore che vorrei sempre al mio fianco. Mister Nicola va a piedi al Vaticano in caso di salvezza? Salutatemelo, io non ci penso minimamente ma nemmeno a fare una passeggiata sul lungomare. Mi riposerei una settimana a casa, la solitudine fa bene”.

Il torneo Lazio Cup

Ampia scena anche alla presentazione del torneo Lazio Cup dedicato alle squadre Under 17, una vetrina importantissima per le giovani leve. Presenti in sala gli atleti del Sora Calcio – accompagnati dal sindaco della città volsca, Luca Di Stefano, e dallo staff tecnico e dirigenziale -, della selezione canadese e gli applauditissimi ragazzi dell’Ucraina. Quattro i gironi nella prima fase della competizione. Nel Gruppo A il Villalba del presidente Pietro Scrocca insieme a Ternana, Roma e Monterosi. Nel Girone B la Rappresentativa Ucraina, che ha ricevuto un lunghissimo applauso da parte dei presenti in aula, Cassino, Debrecen e Frosinone. Nel Girone C Atletico Terme Fiuggi, Rappresentativa LND, Sassuolo e Latina, mentre nel Girone D saranno si affronteranno Sora, Atletico Madrid, Canada Select e Salernitana. La finalissima si disputerà domenica 22 maggio, alle ore 10.30, allo stadio “Claudio Tomei” di Sora.

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