Questa mattina i giudici del Tribunale di Frosinone hanno disposto la misura cautelare dell’obbligo di allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento alle persone offese, in questo caso i suoi genitori, e applicazione del dispositivo elettronico di controllo al 33enne di Sgurgola che dopo l’ennesimo caso di violenza familiare, avvenuto a Sgurgola, nella tarda serata del 1° ottobre scorso, era stato arrestato dai Carabinieri con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. L’uomo, già noto alle cronache giudiziarie per i suoi trascorsi, era stato arrestato dai Carabinieri di Sgurgola, collaborati dai colleghi del Nucleo Operativo della Compagnia di Anagni e del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Frosinone, che lo avevano rintracciato e arrestato nel capoluogo ciociaro dove si era rifugiato dopo aver malmenato i genitori per ottenere i soldi per l’acquisto della droga necessaria al suo fabbisogno. L’attività dei militari era iniziata con una richiesta di aiuto giunta alla “centrale operativa” di Anagni da parte di un uomo, residente a Sgurgola, che aveva raccontato di essere stato appena aggredito nell’abitazione familiare, insieme a sua moglie, dal figlio convivente.
Quando i Militari sono giunti a casa della vittima hanno trovato l’uomo e sua moglie in strada, agitati e scossi, che attiravano la loro attenzione. Rassicurato, l’uomo raccontava che poco prima il figlio li aveva malmenati, procurandogli delle lesioni, impossessandosi dell’autovettura di famiglia che lasciava abbandonata poco distante dalla loro casa, a causa di un malfunzionamento, e di uno zainetto della madre, anche questo abbandonato lungo la strada pubblica, dal cui interno aveva asportata la somma complessiva di 10 euro. Sulla base delle informazioni fornite dalla vittima, i Carabinieri subito hanno attivato un dispositivo finalizzato a rintracciare il figlio fuggitivo della coppia allertando anche le Centrali Operative dei Comandi limitrofi. In breve tempo il 33enne veniva rintracciato nel capoluogo ciociaro e dichiarato in stato di arresto. Presso gli Uffici della Stazione dei Carabinieri di Sgurgola i genitori hanno denunciato il figlio 33enne e dal loro racconto è emerso che da molto tempo erano ormai sottoposti a vessazioni, minacce e lesioni conseguenti a continue richieste di soldi per la droga. Per il genitore dell’uomo arrestato è stato necessario richiedere l’intervento di un’ambulanza che lo ha trasportato all’Ospedale di Colleferro, dove i Sanitari gli hanno riscontrato una contusione lombosacrale a seguito della violenta lite, giudicata guaribile in pochi giorni. Per il 33enne si sono aperte le porta del carcere di Frosinone dove, su disposizione del Sost. Proc. di turno presso la Procura del capoluogo ciociaro, è stato accompagnato al termine delle formalità di rito.
È obbligo rilevare che l’indagato, destinatario della misura pre-cautelare, è, allo stato, solamente indiziato di delitto, e la sua posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo la emissione di una sentenza passata in giudicato in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.