Ad inizio aprile Piazza IV Novembre, nel popoloso borgo Agnone Maggiore di Sora, tra le numerose abitazioni e palazzine, poco più in là dell’Ufficio Postale e le diverse attività sia commerciali che di servizi, è stata completamente circoscritta per dare il via agli interventi di riqualificazione che, nello specifico, prevedono opere di sistemazione e di arredo urbano con l’inserimento di un punto per il bike sharing, ovvero la “bicicletta condivisa”, un servizio di mobilità sostenibile che offre un’alternativa green agli spostamenti, con i propri mezzi o quelli pubblici, nei centri urbani. Sul cartellone apposto ad inizio cantiere si legge che l’importo dei lavori, affidati ad una ditta di Ripi, è di circa 63mila euro per una durata di 90 giorni per cui, a breve, l’area dovrebbe essere riconsegnata alla cittadinanza.
Sembrerebbe che gli interventi di riqualificazione procedano parecchio a rilento, in effetti parrebbe che non sia stato fatto proprio nulla: l’area resta inaccessibile ed in balia della vegetazione che cresce rigogliosa.
La comunità residente reclama lo spazio pubblico: i bambini non sanno dove andare a giocare; le nonne non possono radunarsi, come di consuetudine nel mese di maggio, per recitare il rosario; ai ragazzi è stato tolto un punto di incontro per passare il tempo libero, come il ritrovo per una passeggiata nel verde per i più adulti. L’erba cresce anche esternamente alla piazza, lungo i marciapiedi e nelle aiuole, dove non ci sono i teloni a nasconderla. Inoltre, le immagini dimostrano che gli alberi del “Progetto Ossigeno”, finanziato con soldi pubblici, sono ormai completamente secchi. «Bisogna pensare agli alberi come ad una vera e propria infrastruttura di salute pubblica in grado di aiutare il benessere fisico e mentale dei cittadini. La città di Sora avrà un miglioramento in termini di qualità dell’aria e di riduzione delle temperature torride che si raggiungono nel periodo estivo», dichiarava il sindaco Luca Di Stefano al momento della piantumazione. Buoni propositi che sono durati il tempo di una “foto di rito” da postare sui social, inariditisi in un brevissimo lasso, come le povere piante.
I residenti si rivolgono al primo cittadino ed alla sua Amministrazione Comunale, affinché siano più attenti e dimostrino maggiore sensibilità rispetto alla città che governano: è evidente che un post di “inizio lavori” su facebook non basti a far si che gli interventi in oggetto vengano compiuti nei tempi e nei modi previsti. Inoltre, la manutenzione ordinaria deve puntualmente essere implorata: è inaccettabile per gli utenti.