Home Politica Pedonalizzazione del Corso, Marandola: “Un ragionevole epilogo”

Pedonalizzazione del Corso, Marandola: “Un ragionevole epilogo”

Cassino - Il consigliere comunale del Pd evidenzia come l'iniziativa ostruzionistica sia stata del tutto strumentale

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“Nell’analizzare gli eventi più significativi del confronto politico cittadino degli ultimi mesi, la pedonalizzazione del Corso è stato l’argomento più dibattuto. Ora la recente autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Ministero appare come una pietra tombale per numerose polemiche politiche ed induce ad una serie di considerazioni”. Così Sergio Marandola, consigliere comunale e presidente del circolo PD di Cassino.

“L’esposto presentato alla Procura della Repubblica – evidenzia – da alcuni consiglieri dell’opposizione, concernente la legittimità della prosecuzione dei lavori, era quanto meno inopportuno. Anche perché il Consiglio di Stato, con la sentenza numero 4098 del 24 maggio 2022, aveva già aperto all’applicabilità del silenzio assenso nel procedimento di rilascio dell’autorizzazione paesaggistica. Palese che questa iniziativa ostruzionistica sia stata quanto meno strumentale, tesa più alla ricerca di consenso elettorale di parte, piuttosto che al bene della città e dei cittadini.

“Nella valutazione critica delle iniziative delle opposizioni consiliari si innescano  alcune analisi di varia natura. La prima, di tipo politico, è che questa maggioranza ha vinto le elezioni con un preciso programma elettorale, nel quale uno dei punti caratterizzanti era la pedonalizzazione del centro cittadino. Andare quindi a spulciare tutti i cavilli giuridici ed amministrativi per bloccare i lavori, vuol dire contrastare la volontà popolare liberamente espressa. Tanto più che alcuni esponenti dell’ opposizione sono stati storicamente dei sostenitori della liberazione del centro dal traffico veicolare”. Ma evidentemente il potere, da conquistare con il discredito ed il contrasto alle delibere della maggioranza, è più forte delle proprie convinzioni urbanistiche”.

“La seconda considerazione è di tipo igienistico e medico. La società di Pneumologia italiana ha sostenuto molto chiaramente che la qualità dell’ aria, dopo il fumo, è la seconda causa di bronchiti croniche ed enfisema nella popolazione. Ed alcuni studi indicano nell’ inquinamento da polveri sottili una causa di aumento dell’incidenza di Covid, allergie, neoplasie, ictus e persino di demenza senile. Nella recente trasmissione Report di lunedì 12 giugno è stato affermato che le polveri pm 10 e 2,5 hanno un effetto nocivo doppio nei bambini poiché, a parità di concentrazioni di sostanze inquinanti inalate, la superficie di assorbimento negli alveoli polmonari, nei più giovani è della metà. Con buona pace di coloro che preferiscono passeggiare tra scarichi di automobili e traffico. Ad Amsterdam, già negli anni 70,gli stessi cittadini si sono battuti per inibire la circolazione delle auto nel centro cittadino”.

“Una terza valutazione sulla chiusura del Corso è di tipo sociale. La città diventa più vivibile, favorendo il passeggio delle famiglie e dei bambini, ed anche il movimento di alcuni adulti votati alla pigrizia, che si gioveranno per la loro salute cardiaca di un po’ di esercizio fisico. Infine il nodo commercianti. È dimostrato che in tutti i casi di chiusura di centro cittadino in Italia, si è avuto un leggero incremento delle vendite nelle attività commerciali interessate. La crisi del negozianti riconosce ben altre cause, come l’on line e l’apertura di numerosi centri commerciali nelle periferie delle città. Perché allora le opposizioni consiliari si sono battute contro questa opera di modernizzazione della città?”.

“Si sa che alcuni filoni di pensiero della destra sono ispirati ad un negazionismo degli anomali cambiamenti climatici odierni, che affermano essere stata una costante sul nostro pianeta. Tesi antiscientifica, in quanto le variazioni del clima sono avvenute sulla Terra in migliaia di anni, e non in poche decadi come sta avvenendo dalla fine del secolo scorso. Altri esponenti dell’opposizione sono invece ambientalisti a corrente alternata: si scagliano, giustamente, contro l’inceneritore di San Vittore, che si trova a qualche chilometro di distanza, ma non li preoccupa la salute di chi lavora o vive o cammina sul Corso. Altri, come già detto, si oppongono solo per opportunismo elettorale, In definitiva, ha quindi fatto bene l’amministrazione comunale di Cassino a proseguire lungo la virtuosa strada intrapresa, per la realizzazione di un’opera che riqualificherà una parte importante del centro cittadino, migliorandone la qualità dell’aria e la vivibilità”. Ha concluso il consigliere comunale.

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