La vittoria, sbocciata al 60 per cento di Enzo Salera nella sua città, deve essere stata una spinta decisiva per saldare l’alleanza tra lui e l’ex acerrimo avversario politico di mille contese, l’ex signore delle tessere Pd – oggi molto meno perché gli iscritti dem in provincia arrivano a malapena a 1600 – Francesco De Angelis. Eppure s’erano tanto “odiati” – sempre politicamente s’intende – tanto che qualcuno ricorda come Salera giustificò con veemenza davanti ai suoi – che storcevano il naso per assenza di coerenza politica – l’alleanza con Fratelli d’Italia e Massimo Ruspandini a sostengo di Luigi Germani per la presidenza della Provincia, proprio con la necessità di contrastare le azioni del dem ripano di lungo corso e di altrettanto lunga carriera. Quindi la foto scattata meno di una settimana fa a Caira, con l’allegra tavolata che include Francesco Scalia, i citati Salera e De Angelis, il sindaco di Paliano Domenico Alfieri (autore del selfie), Luigi Vittori già vicesindaco di Ferentino fedelissimo di Antonio Pompeo ed i consiglieri cassinati Luca Fardelli e Maria Rita Petrillo, racconta più di mille parole la svolta politica. La storia di una pace inaspettata. Certo non stiamo parlando di Kennedy e Krusciov. Ma di piccole spartizioni di potere provinciale. Pratiche che, però, da tempo hanno plasmato i partiti della prima repubblica, adattati a feudi dei singoli capibastone un po’ ovunque nel Bel Paese.
Quel valzer tra Bonaccini e Schlein e poi il test elettorale Nardella-Ricci
Conviente tornare indietro, e per la precisione all’ultima settimana che ha preceduto la chiusura della campagna elettorale per le europee. In quei giorni è venuto fuori lo scarto improvviso di De Angelis che, a insaputa dei suoi pur stretti e fedelissimi Sara Battisti e Luca Fantini, ha scelto di confluire nella corrente AreaDem di Dario Franceschini: l’ex ministro della Cultura si era già schierato per il sostengo a Dario Nardella. Invece Sara Battisti e Luca Fantini continuavano a portare avanti il voto per Elly Schlein e Nicola Zingaretti ma finivano col supportare anche Matteo Ricci e quindi confermavano la vicinanza a Claudio Mancini che – insieme al sindaco di Roma Roberto Gualtieri – era e continua a rimanere punto di riferimento politico della consigliera regionale dem e del segretario di federazione. I risultati delle europee raccontano come Dario Nardella, spinto da De Angelis, alla fine abbia raggiunto le 7mila preferenze in provincia, doppiando Matteo Ricci rimasto a poco più di tremila. Un test che ha dimostrato come il pd provinciale resti sostanzialeme nelle mani del presidente regionale dem ed ex numero uno del Consorzio Industriale del Lazio.
L’accordo certificato dall’evento di Patrica con Dario Franceschini
Ora la nuova alleanza De Angelis-Pompeo-Salera avrà un battesimo ufficiale. L’appuntamento è per mercoledì 3 luglio, con inizio alle ore 18, a Villa Ecetra, a Patrica. Un evento che vedrà insieme Francesco De Angelis e Dario Franceschini, già ministro per i Beni e le Attività Culturali e attualmente senatore e presidente della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari. Ma all’iniziativa saranno presenti e porteranno il loro saluto il sindaco di Cassino, Enzo Salera, il segretario regionale del Pd, Daniele Leodori ed il neo eurodeputato Dario Nardella. “Sarà l’occasione per discutere del futuro dell’Italia, del nostro territorio e dell’organizzazione del Partito Democratico. – ha commentato Francesco De Angelis nella nota diffusa insieme agli inviti – Puntare sulla “forza del noi” è fondamentale per fare del Pd una grande comunità, l’unica in grado di costruire una vera e concreta alternativa a queste destre e che sia capace di proporre e portare avanti una seria proposta di governo”.
Quelli che un tempo erano “cacicchi” adesso si trasformano in alleati
La cosa strana e stravagante è che questo confluire del sindaco Salera nella corrente franceschiniana – pur certificato dall’evento di Patrica – a Cassino sembri un mistero buffo perché negli ambienti dem nessuno ne saprebbe niente. Il fatto che Enzo Salera si possa trovare a fianco di Nardella non è però una sorpresa, perché al congresso nazionale sosteneva Bonaccini-Nardella (allora candidato alla presidenza del partito nel caso in cui il presidente della regione Emilia Romagna avesse vinto). Se non ci fosse stato il rapido aggiustamento di rotta – con un’intervista ad un giornale provinciale – in cui il sindaco cassinate – dopo i clamorosi esiti – rivendicava il sostegno ad Elly Schlein contro lo strapotere dei boss dem della provincia di Frosinone. Sottolineava, anzi, il successo delle 263 preferenze per Schlein contro le 132 per Bonaccini a Cassino, come un risultato personale contro i “cacicchi” della federazione di Frosinone. Il capo cacicchio è letterale ed evidentemente individuabile. Lo stesso col quale adesso si fanno gli accordi. Pompeo allora stava già con AreaDem e Salera sosteneva alle regionali del 2023 proprio l’ex presidente della Priovincia, che però nella Città martire dovette accontentarsi solo del terzo posto tra i più votati del centrosinistra, dietro a Iole Falese e Sara Battisti.
L’intesa riguarda Provincia, Regione Lazio e segreteria provinciale Pd
Ma quali sono gli obiettivi condivisi, da De Angelis, Pompeo e Salera? Con tutti i “se” ed i “forse” del caso – legati ai cambiamenti che il tempo imporrà non solo al quadro politico ma anche alla legislazione elettorale – il terzetto si impegna a condividere la designazione di Salera a presidente della Provincia di Frosinone, in quando primo cittadino del comune più importante della Ciociaria amministrato da un esponente dem. La presidente del Consiglio comunale cassinate Barbara Di Rollo vedrebbe una spinta di tutta AreaDem per la sua candidatura al consigio regionale del Lazio. Francesco De Angelis punterebbe ad una posizione eleggibile in vista delle elezioni politiche (anche qui bisognerà vedere i riflessi sulla legge elettorale della riforma meloniana del premierato). Presupposto per un ordinato “piano di attacco” verso gli enti in questione sarà la gestione della segreteria provinciale dem (oggi detenuta da Luca Fantini). I possibili designati potrebbero essere il sindaco di Giuliano di Roma, Adriano Lampazzi o l’ex presidente del Cosilam, il picano Marco Delle Cese.
La vera conta nel congresso d’autunno col rischio di guerra delle tessere
Ma la vera conta – prima che l’intesa del terzetto di AreaDem diventi operativa – sarà il congresso di federazione che dovrebbe tenersi entro l’autunno. Quanto alla data bisognerà verificare se ci sarà accordo tra le componenti e quindi accelerazione o se dovrà essere il nazionale a convocarlo per la provincia di Frosinone. Dicevamo che i tesserati oggi sono circa 1600. Il che vuol dire che, per un successo quasi certo, bisognerà ricorrere almeno a 2mila nuove tessere (40mila euro di controvalore). Certo, la federazione ciociara dem in certi periodi di gestione fuori controllo è schizzata anche a 6-7mila tesserati, per tornare ai meno di duemila che costituiscono i livelli storicamente normali delle adesioni ai dem ciociari. Tutto da verificare sul campo se le condizioni scateneranno una “guerra delle tessere”, che pare oggi del tutto anacronistica, o se De Angelis e alleati confermeranno di avere comunque la gestione del partito. Senza inutile spargimento di “risorse”.