Alla fine l’incontro con Daniele Leodori, segretario del Pd Lazio, per definire la commissione congresso per la provincia di Frosinone è saltato. E al segretario di federazione Luca Fantini ed alla presidente Stefania Martini non è rimasto che comunicare il rinvio a data da destinarsi della direzione provinciale. L’obiettivo delle varie correnti, che avevano fatto incontrare i propri rappresentanti nei giorni scorsi, era di giungere ad una proposta condivisa nella formazione dell’organismo. Questa era, del resto, la sollecitazione dello stesso Leodori. Il tentativo di trovare una soluzione unitaria era stato fatto da Mauro Buschini (De Angelis – Area Dem), Giampiero Di Cosimo (Battisti – Rete Democratica), Nazzareno Pilozzi (Grossi – Area Schlein), Diego Cicconi (vice sindaco di Arnara area di Antonio Pompeo).
Luca Fantini aveva avanzato la prima proposta per una composizione che avrebbe visto la presenza di 4 componenti dell’Area Dem, altrettanti della Rete Democratica, 3 per la componente di Pompeo e 2 per l’area Schlein. Area Dem si è subito opposta contrapponendo un’ipotesi di organigramma con 5 componenti di Area Dem, 3 di Rete democratica, 2 di Pompeo, 1 per Schlein. Il segretario Fantini a questo punto ha avanzato una contro-proposta profilando l’idea che si potesse andare ad un organismo paritetico con due rappresentanti per ciascuna corrente. Ma i filo De Angelis hanno rigettato la proposta e avanzato l’idea di andare a comporre la commissione secondo il “modulo” 4-3-2-1 con presidente di garanzia nominato dal regionale. Sembra lo schema per una partita di calcio ma, alla fine, in gioco c’è davvero molto meno. Fatto sta che sulla designazione – se regionale o territoriale – del presidente di garanzia della Commissione congresso si rompono le trattative e salta la riunione con Leodori. Tra oggi e domani i “negoziatori” torneranno ad incontrarsi per evitare la “conta” brutale tra le anime dem. Anche se “negoziatori” è davvero un parolone. Pompeo ha detto di non condividere levate di scudi su un tema così banale: perché altrimenti c’è da attendersi una stagione di lunghi coltelli nella fase congressuale. “Se potete raggiungere un’intesa usando i nostri posti in commissione congresso – ha sostenuto l’ex presidente della Provincia – prendetevi pure quelli. E via”.
Pompeo pronto a cedere i suoi posti: impensabile levata di scudi
Quanto al dibattito pre-congressuale ha fatto sentire la sua voce “Promessa Democratica” (l’area Cuperlo), rappresentata da Alessandra Maggiani: “Il congresso della Federazione di Frosinone del PD deve definire un progetto politico per la rinascita di questa provincia, la struttura organizzativa e la composizione dei gruppi dirigenti. Tutto ciò non vuole significare una procedura burocratica secondo i dispositivi statutari. Urge un congresso il cui percorso deve essere segnato non solo dalle assemblee dei Circoli, ma da un confronto con il mondo organizzato dai sindacati agli imprenditori, dai commercianti e artigiani alla sanità e alla scuola e all’Università. In poche parole esso deve elaborare una nuova cultura di un partito progressista e riformista, moderno e solidale. Una occasione per richiamare alla partecipazione e allargare il campo alle espressioni più vive della società, per conoscere e ascoltare quanti vedono nel PD un’alternativa e quanti vogliono capire e sapere cosa esso sarà e cosa rappresenta. Dobbiamo penetrare nella società, carica di fermenti e di aspettative, operare in essa e non lasciare che questa sia gestita dalla destra populista e nazionalista”. Secondo Maggiani il Pd in provincia di Frosinone “deve presentare un’alternativa di sviluppo per fronteggiare la disoccupazione e la povertà. Compiere uno sforzo per aprire un confronto su questioni vitali che interessano questa realtà, partendo dalle sue condizioni, e per essere un partito quale forza politica affidabile grazie alla concretezza del suo progetto. Una provincia con un tasso di disoccupazione al 10,1%, il più alto del Lazio, e quello dell’occupazione al 55,5%, il più basso d’Italia, con un’alta percentuale di disoccupazione giovanile, invecchia e impoverisce senza alcuna possibilità di crescita e priva di ogni speranza di migliorare la qualità della vita. La crisi del sistema produttivo è profonda. Il rischio concreto e irreversibile di un territorio sottoposto a una graduale deindustrializzazione che produce ulteriore povertà e disuguaglianze, è una realtà incontestabile”.
Maggiani (Promessa democratica): impegno straordinario per lo sviluppo
Una condizione – ha spiegato ancora Alessandra Maggiani – “aggravata dal fatto che la provincia di Frosinone con una incidenza della povertà del 30,1% dei suoi residenti risulta essere la più colpita tra quelle del Lazio e rischio di decadimento sociale ed economico con il risultato di essere messa ai margini per la debolezza delle sue strutture produttive. Prima fra tutte Stellantis che è divenuta una emergenza sociale ed economica e si prospetta una situazione incerta per il futuro dei lavoratori di questo stabilimento e di tutto l’indotto. Si presenta a fronte di tali situazioni la necessità di aprire uno spazio a un pluralismo di idee e di proposte, che mirino a garantire i diritti, soprattutto quelli del lavoro, che combattano le disuguaglianze, che rimodulino l’assetto del territorio con particolare attenzione alle infrastrutture. Tutto ciò vuol dire realizzare reali alternative sul piano degli indirizzi programmatici e su quello degli schieramenti. Suscitare un confronto politico aperto e serio, da cui possa derivare una espressione di disponibilità a costruire una prospettiva di progresso di questo territorio al fine di sconfiggere il degrado e l’impoverimento del loro tessuto socio economico. Occorre una nuova politica programmatica del PD supportata dalla convinzione che bisogna rispondere alle mutate condizioni di tutto il tessuto strutturale produttivo e sociale”. L’area Cuperlo chiede al Pd provinciale “un impegno straordinario che sia in grado di dare alla sua proposta un forte concentrato di valori che favorisca la massima partecipazione e più ampi confronti per la costruzione di una politica fattiva e lungimirante finalizzata alla crescita di tutta la comunità provinciale. In questa dimensione è necessario un congresso rivolto a dar vita ad un partito solido, credibile e con una definita collocazione a sinistra, capace di valorizzare e armonizzare tutte le diverse espressioni culturali e ideali che animano l’insieme del PD e impegnato a formulare un impianto politico, culturale e programmatico che apra una nuova stagione del suo percorso in difesa e per la crescita della democrazia”.