Alla fine niente Delle Cese e niente nomi di donne dem che pure erano circolati: la mattina ha consigliato a Francesco De Angelis si dare una sponda al sindaco di Cassino, facendo il nome di Achille Migliorelii – omonimo nipote del famoso e mai dimenticato sindaco di San Giorgio a Liri, autentico pezzo di storia del Pci della provincia di Frosinone – quale candidato alla segreteria provinciale. “La candidatura di Achille è frutto anche di un confronto costante e continuo a livello provinciale e regionale con l’area che fa riferimento alla segretaria Schelin ed è dentro il quadro della stessa maggioranza che ha eletto la Schlein segretaria del Pd. È una candidatura che interpreta al meglio il nuovo corso di Elly Schlein e che mettiamo a disposizione di tutto il Partito Democratico”, ha tenuto a sottolineare De Angelis. Se non fosse che, ad ascoltare le prime parole che giungono dall’Area Schlein – appunto – si deducono in linea di massima due cose: che nessuno rifiuta di certo la designazione del giovane noto per le sue battaglie universitarie, ma che non c’è nemmeno chi stia stappando lo spumante per l’ufficializzazione del designato a rappresentare l’aggregazione. E che, comunque, manco era una scelta di esponente che qualcuno specificamente attendesse.
In ogni caso Danilo Grossi, già assessore cassinate, segretario regionale di Pop e componente della direzione nazionale Dem, che l’Area Schlein la rappresenta da sempre, frena sul nome e torna a parlare di contenuti.
- – A che punto siamo?
“Prima di parlare del nome diciamo che abbiamo apprezzato l’idea del rinnovamento e questo sicuramente è uno sforzo che è stato compiuto e che noi raccogliamo positivamente. Dopo di che, ci incontrermo con il nostro gruppo e capiremo, a fronte del nostro percorso, che cosa fare”.
“I nostri documenti politici devono costituire la base della discussione”
- – Cosa, non dite subito “sì”?
“La cosa importante è che noi abbiamo parlato di temi veri, sia nel documento di luglio che nell’ultimo documento dei giorni scorsi. Mi riferisco alle problematiche ambientali, alle questioni del lavoro, anche a seguito delle crisi industriali; ma ricordo anche la nostra determinazione nel mettere anche la politica giovanile al centro dell’attenzione e della linea politica. Abbiamo ribadito con forza, e lo faccio di nuovo da questa intervista a Frosinone News, un’idea per la quale non siamo unitari tanto per esserlo, ma siamo legati alla coarenza del progetto politico del centrosinistra. Per questo tutte le tematiche contenute nei nostri vari documenti politici devono costituire la base della discussione per affrontare la fase congressuale”.
- – Conclusione?
“Se ci sono coerenza e percorso lineare con le nostre richieste e con le nostre tematiche noi apriremo un confronto. Ma deve essere molto chiaro e definito. Non è questione di nomi. Anche perché Migliorelli da un punto di vista personale lo conosco, abbiamo lavorato insieme e ci siamo confrontati molte volte. Consideriamo poi questa evoluzione generazionale nel Pd importante. Parleremo con il gruppo e apriremo il confronto con il candidato indicato. Abbiamo apprezzato anche il passo indietro di De Angelis che, immaginiamo, non sia stato indolore. Il fatto che abbia deciso per un altro nome che non è il suo, rappresenta un elemento positivo in termini di essenziale rinnovamento”.
- – De Angelis è noto anche per le intese trasversali di fatto in molti enti intermedi. D’ora in poi, quindi, il Pd provinciale non farà più accordi con Fratelli d’Italia?
“Noi siamo stati chiari: richieste e proposte le abbiamo raccontate e sono tutte volte all’innovazione del partito in provincia e all’identità del centrosinistra in linea con la segretaria nazionale: si deve andare avanti su questo percorso. Se la persona individuata da Area Dem, che ci è stata comunicata oggi, deve fare dei passaggi è ovvio che non parleremo di questioni personalistiche ma attendiamo di vedere quanto dei programmi da sottoporre all’assemblea congressuale saranno legati alle nostre proposte e alla linea politica che abbiamo definito e salvaguardato da sempre e dalla quale non ci siamo mai discostati. Peraltro, è vero, è comparso sui giornali il mio nome, ma noi come Area Schlein non abbiamo mai fatto designazioni per la segreteria provinciale, né la mia né quella di altri dem”.
“Basta lotte fratricide interne. Si eviti di costruire negli enti trasversalismi”
Di certo vi state confrontando con Area Dem. E come vi rapporterete con le altre “anime” come, ad esempio, Rete Democratica e Base Riformista?
“Riteniamo che vadano evitate lotte fratricide: perché vanno a creare inevitabilmente problematiche all’interno anche dei singoli circoli. Gli avversari stanno a destra e nel centrodestra. Più si è uniti nel Pd e più si è forti contro il centrodestra. Se nascono spaccature nel Pd, allora si è inclini a fare accordi trasversali. Ed è quello da evitare assolutamente. Dobbiamo evitare di costruire trasversalismi che fanno male al territiro a fronte di una destra che a livello locale, regionale e nazionale si muove negativamente. I cittadini si stanno rendendo conto progressivamente degli effetti delle azioni nefaste del governo a tutti i livelli istituzionali”.
In provincia di Frosinone il Gruppo Schlein soffre di una consistenza gracile e della necessità di radicarsi nelle città e nei paesi: perseguirete anche questo obiettivo?
“Questa fase congressuale ci sta consentendo di farci conoscere e, quindi, ci dà una opportunità maggiore di crescita nel territorio. Se fosse stata perseguita la linea dei continui equilibri interni al partito, oggi non avremmo avuto la capacità di essere così chiari, trasparenti e lineari rispetto alle nostre posizioni in campo per il rinnovamento e la vicinanza ai problemi concreti delle persone. In ogni caso ci impegneremo in un lavoro che consenta all’area ed al partito di allargarsi sempre di più, assecontando questo nostro percorso che lega insieme questioni fondamentali dall’ambiente al lavoro, passando per i diritti civili e l’immigrazione”.
La laconicità della consigliera regionale dem, Sara Battisti
La cosigliera dem Sara Battisti, da parte sua, è stata laconica: “Prendo atto che una componente di questo partito ha messo in campo un candidato”. Insomma, par di capire, che siamo ancora lontani dalla strada del congresso unitario.