“Dio è morto, Marx pure e il sindaco di Patrica non deve sentirsi tanto bene’: È stato il commento spontaneo suscitato dalle denunce che ci sono pervenute da parte di un gruppo di suoi concittadini in merito alla realizzazione un nuovo plesso scolastico/campus in località Palmesi. In realtà lo avevamo pensato quando, mesi fa, la stampa locale annunciava che l’uomo che si era battuto fino a poco tempo prima per la salubrità dell’ambiente contro l’inquinamento selvaggio, si era “ridotto” a cambiar partito, o meglio a cambiare radicalmente schieramento politico e ideologico. Ma ora quel che ci stupisce è constatare come sia arrivato ad autorizzare la costruzioni di un complesso scolastico in una delle aree più inquinate della Ciociaria”. A denunciarlo la Federazione provinciale del Prc-Se.
“E’ una cosa – aggiunge la nota – che ci appare decisamente contraddittoria, soprattutto per uno che da sempre si eleva a difensore del territorio contro ogni forma di inquinamento, nonché a fiero oppositore di qualsiasi tipo di industrializzazione selvaggia. E definire la realizzazione del campus un ‘risultato grandioso’ è un po’ troppo, oltre che inutilmente pomposo per un plesso scolastico che andrebbe a sostituire altri già attivi sul territorio patricano. Un plesso che sorgerà in una vallata-conca, cioè dove l’aria ristagna favorendo la concentrazione non solo degli effluvi maleodoranti provenienti dal depuratore consortile Asi, ma anche delle pm10 ed altri inquinanti, ritrovandosi a soli 500 metri da quanto di peggio un’ area industriale possa regalare, cioè uno dei fiumi più inquinati di Italia, siti industriali classificati a “incidente rilevante per sostanze chimiche”, siti di trattamento e stoccaggio rifiuti, siti per la lavorazione di carcasse animali, una discarica immensa mai bonificata, progetti per la realizzazione di mega biodigestori non ancora abiurati; Un territorio dove, vista la proposta regionale di revisione dei perimetri del SIN, si potrà tornare ad inquinare a iosa in nome del profitto industriale”.
“Ci domandiamo – polemizza la segfreteria provinciale di Rifondazione Comunista – se il sindaco di Patrica, che certo di una qualche amnesia deve soffrire, proprio non ricorda quello che molti suoi concittadini hanno fatto notare, e cioè che proprio nel posto dove sono cominciati gli scavi per la costruzione della scuola, sia stata realizzata una sorta di riempimento/discarica con materiali tutt’altro che “tranquilli”? Come è possibile che il primo cittadino di Patrica ignori che dai verbali delle dichiarazioni di Carmine Schiavone, pentito di camorra, le aree industriali della provincia siano state utilizzate come aree di sversamento e interramenti, compresa l’area interessata dal progetto in atto? Siamo preoccupati per davvero. Invitiamo gli organi preposti alla vigilanza e cura della salubrità del territorio ad intervenire per tranquillizzare i cittadini, ed anche per chiedere, se carotaggi del terreno sono stati effettuati, di rendere pubblici i risultati, sempre per la massima trasparenza verso la tranquillità dei cittadini e la salute dei futuri scolari. Vorremmo quindi sapere dal Sindaco, perché lo chiedono i suoi concittadini, quanta necessità c’era di scegliere quell’area per il “Campus”? Davvero non ne esistevano altre? In attesa di risposte temiamo solo che a pagarne le conseguenze ritorneranno ad essere i cittadini e quei bambini che meriterebbero di essere tenuti il più lontano possibile da siti inquinati”.