Parco fotovoltaico al ‘Moscardini’, Ceccarelli: “Potrebbe soddisfare una città due volte più grande di Frosinone”

Il Presidente del Circolo Legambiente "Il Cigno" invita ad abbandonare il progetto dello scalo civile e a puntare sulle fonti rinnovabili

“L’impennata dei costi del gas rischia di trasformarsi in un massacro per famiglie e imprese. Se nell’immediato occorre mettere in campo misure eccezionali di risparmio energetico e riduzione dei consumi, nel medio-lungo periodo l’unica soluzione praticabile per affrancarci dalla dipendenza dall’estero è una massiccia implementazione di solare ed eolico. Ogni territorio è chiamato a fornire il suo contributo per l’individuazione di siti idonei per nuovi impianti di rinnovabili utility scale”. Così Stefano Ceccarelli, Presidente Circolo Legambiente “Il Cigno” di Frosinone APS

“L’impianto fotovoltaico da 70 MW installabile nell’elisuperficie dell’aeroporto militare Moscardini in via di dismissione fornirebbe, sulla base dell’irraggiamento medio alla nostra latitudine, circa 100 GWh/anno di energia elettrica (stima secondo PVGIS-5). Le statistiche di TERNA ci dicono che il consumo annuo di energia elettrica da usi domestici della provincia di Frosinone (dati 2020) è pari a 505,6 GWh. Rapportando questo valore alla popolazione del comune capoluogo, e considerando un aumento dei consumi elettrici 2021 rispetto al 2020 del 6,2% (come da dati TERNA), possiamo stimare in circa 50 GWh gli attuali consumi domestici annui della città di Frosinone”.

Il parco fotovoltaico da noi proposto potrebbe quindi teoricamente soddisfare il fabbisogno del settore domestico di una città due volte più grande di Frosinone. Che aspetta il Comune di Frosinone a cogliere l’opportunità straordinaria di poter contenere le bollette energetiche delle famiglie, avviando un’interlocuzione seria con il Ministero della Difesa? Infatti, anche se gran parte dell’energia prodotta dal parco solare sarebbe ovviamente destinata all’immissione nella rete di distribuzione nazionale, non dovrebbe essere difficile per il comune su cui ricade l’area negoziare con il Ministero della Difesa una cessione a titolo di compensazione di almeno il 5% dell’energia prodotta: ciò consentirebbe, secondo le recenti norme emanate dal Governo per gli impianti a fonte rinnovabile nelle aree militari, di poter creare una grande comunità energetica in grado di coprire un decimo delle famiglie della città”.

“Smettiamola di inseguire i fallimentari modelli di sviluppo del passato: l’aeroporto civile a Frosinone è un’infrastruttura senza senso che va in direzione opposta agli impegni di mitigazione climatica dell’UE, nonché una fonte certa di ulteriore inquinamento in una città e una valle già martoriate. Impegniamoci piuttosto nel mettere in sicurezza i conti delle famiglie di Frosinone per evitare le future stangate che ci attendono se non ci libereremo presto dalle fonti fossili”.

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