Home Cronaca Padre di 3 figli disabili rischia di perdere il lavoro perché l’Inps...

Padre di 3 figli disabili rischia di perdere il lavoro perché l’Inps gli nega il congedo: il Tribunale mette fine al suo calvario

Ferentino - Tutti e tre i ricorsi, presentati con l'assistenza dell'avv. Marco Diana, hanno trovato pieno accoglimento in tribunale

- Pubblicità -
- Pubblicità -

Ferentino – Un uomo residente nella città gigliata e padre di 3 figli con gravissime disabilità determinate da una malattia genetica rara che li ha colpiti improvvisamente in giovane età privandoli della possibilità di deambulare, di alimentarsi autonomamente oltre che della vista, con totale stravolgimento delle loro vite e di quelle dei loro genitori, ha avuto negato per ben tre volte dall’Inps il congedo straordinario. Per tale motivo e per evitare di essere licenziato dal proprio datore di lavoro, è stato costretto a rivolgersi al tribunale di Frosinone, in via d’urgenza, per ottenere giustizia.

Il calvario inizia quando il papà – difeso dall’avv. Marco Diana – dipendente di una società di impianti elettrici, circa un anno fa, ultimava il periodo di due anni di congedo fruito per assistere la prima figlia disabile. In seguito ad una disposizione di legge ben chiara avanzava domanda per usufruire del periodo di congedo anche per la seconda figlia, quest’ultima affetta dalle medesime patologie. Da questo momento al dramma della malattia si aggiungeva l’ingiustizia dell’ente previdenziale che per ben tre volte rigettava, per analoghi motivi, la domanda di congedo, contravvenendo a una specifica norma di legge e a precedenti pronunce della Suprema Corte di Cassazione. Il padre dei tre ragazzi disabili si vedeva costretto, quindi, per tre volte a rivolgersi in via d’urgenza al tribunale di Frosinone per vedersi riconosciuto un diritto sacrosanto.

Tutti e tre i ricorsi, presentati con l’assistenza dell’avv. Marco Diana, trovavano pieno accoglimento in tribunale assicurando al padre malcapitato il riconoscimento del congedo previsto dalla norma e dunque la possibilità di poter garantire assistenza e sostegno ai propri figli. “È stato tutelato un legittimo diritto di un cittadino che ha ottenuto giustizia”, è il commento dell’avvocato Marco Diana.

- Pubblicità -
Exit mobile version