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Omicidio Veroli, Dell’Uomo resta in carcere: nove i colpi esplosi contro zio e cugino. Ieri l’autopsia

Dopo l'esame autoptico, si attende la data dei funerali di Silvio Scaccia. Fuori pericolo il figlio, l'avvocato Mariano Scaccia

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Veroli – Nove i colpi esplosi contro lo zio e il cugino. Questo quanto emerso dalle indagini sull’omicidio avvenuto domenica mattina in un terreno a Castelmassimo. Alessandro Dell’Uomo, guardia giurata di 48 anni, avrebbe aperto il fuoco uccidendo lo zio, Silvio Scaccia di 85 anni, e ferendo gravemente il figlio di quest’ultimo, l’avvocato del foro di Frosinone Mariano Scaccia. Il legale si trova ancora ricoverato presso l’ospedale Spaziani di Frosinone dove è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, da ieri sarebbe stato dichiarato fuori pericolo.

Sempre ieri è stata eseguita l’autopsia sul corpo della vittima. Fatale sarebbe stato un proiettile che l’ha raggiunto al volto ma bisognerà attendere che il medico legale depositi la sua perizia, entro 60 giorni, per avere elementi certi. Si attende intanto il nulla osta del magistrato per riconsegnare la salma alla famiglia e celebrare il rito funebre dell’ottantacinquenne.

Il presunto assassino, Alessandro Dell’Uomo, resta in carcere con le pesanti accuse di omicidio volontario e tentato omicidio. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere davanti al giudice che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

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