Frosinone – Si è aperto questa mattina davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Frosinone il processo per l’omicidio di Thomas Bricca, il 19enne di Alatri freddato con un colpo di pistola alla testa il 30 gennaio 2023 al Girone. Assenti gli imputati, Roberto e Mattia Toson, padre e figlio in carcere dal 18 luglio scorso con l’accusa di omicidio volontario in concorso aggravato dalla premeditazione.
In aula i familiari di Thomas, la mamma Federica e lo zio Lorenzo Sabellico, rappresentati dall’avvocato Nicola Ottaviani, e il papà Paolo e la sorella Silvana con il loro legale, Marilena Colagiacomo. La famiglia del diciannovenne, ferma sulle sue posizioni, continua a chiedere l’ergastolo. Pene esemplari senza alcuno sconto per gli assassini ma anche per i loro complici.
Il processo si è aperto con una serie di eccezioni procedurali. Gli avvocati Umberto Pappadia e Angelo Testa, che difendono gli imputati, hanno sollevato l’eccezione sulla scelta del giudizio immediato, alla luce della decisione della Cassazione che ha stabilito un riesame bis sull’ordinanza di custodia cautelare in carcere, ritenendo che prima fosse necessario attendere le motivazioni della Cassazione. In questo modo, come sollevato dalla difesa, non è stata data la possibilità di richiedere il rito abbreviato. I legali si sono inoltre opposti alla presenza delle telecamere in aula e alla diffusione delle immagini del procedimento.
A presiedere il dibattimento, nel corso del quale verranno ascoltati oltre 200 testimoni, il giudice Francesco Mancini. Dopo le contestazioni della difesa, l’intervento requisitoria del Pm Rossella Ricca: “Si voleva uccidere una persona ma ne è stata uccisa un’altra. In questa sede non possiamo ancora deciderlo. Stando ai fatti, è stato ucciso un ragazzo di 20 per motivi futili e il tutto era premeditato, chiedo che tutte le eccezioni della difesa degli imputati vengano respinte”. Così anche il Procuratore della Repubblica Antonio Guerriero che ha voluto “smentire le favolette raccontate dalla difesa sulla premeditazione e sulle richieste della Cassazione”.
I legali Ottaviani e Colagiacomo hanno convenuto davanti alla Corte d’Assise sulla necessità di rigettare le richieste avanzate dalla difesa. “Uno scooter con targa occultata, caschi integrali, arma da killer professionisti – ha commentato l’avvocato Marilena Colagiacomo – se non è premeditazione nei minimi dettagli questa…”.
La Corte rigetta le istanze della difesa
La Camera di consiglio della Corte d’Assise si è poi riunita per decidere se accogliere o rigettare le richieste della difesa. Al termine delle consultazioni, il giudice Mancini ha riferito sulla decisione: “Devono vedersi respinte tutte le questioni e rigettate le accezioni”. La Corte ha, così, rigettato le questioni poste dalla difesa dei Toson sulla scelta del giudizio immediato proposto dalla Procura di Frosinone ed ha stabilito di procedere con il dibattimento. La questione sulla scelta del rito, va sottolineato, era stata posta dalla difesa degli imputati per evitare la condanna all’ergastolo e per poter chiedere gli sconti di pena. Il presidente della Corte d’Assise ha, inoltre, posto la questione sull’utilizzabilità di alcune intercettazioni che necessiterebbero di perizia tecnica. Per questo, il collegio ha disposto la perizia tecnica sulle intercettazioni telefoniche ed ambientali considerate valide. In sintesi, sono state escluse dal processo le telefonate e le intercettazioni ambientali così come trascritte ed è stata disposta la nomina di un perito che dovrà riascoltarle e riscriverle. La Procura invece ha chiesto di poter acquisire le foto della scena del delitto e di considerarle e classificarle come accertamenti irripetibili.
Dopo l’ammissione delle prove e dei testimoni, la Corte ha fissato la prossima udienza al primo marzo 2024. In aula ci saranno 12 testimoni, a cominciare da quelli del Pubblico Ministero. Le successive udienze ci saranno il primo venerdì di ogni mese.