Omicidio Thomas Bricca, la verità sull’alibi di Mattia Toson è nascosta nel suo smartphone

Conferito al Racis l'incarico per gli accertamenti tecnici irripetibili sul telefonino. Gli inquirenti a caccia di prove e nuovi indizi

È stato conferito questa mattina al Racis l’incarico per gli accertamenti tecnici irripetibili sullo smartphone di Mattia Toson, il ventiduenne di Alatri indagato nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Thomas Bricca. In Procura, ai militari del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche è stato affidato il compito di ‘scavare’ nel contenuto del telefono cellulare del giovane a caccia di prove e di nuovi indizi. Le operazioni potrebbero iniziare, presumibilmente, nella giornata di martedì prossimo, 21 marzo. La data è ancora da confermare. Quel che è certo è che il Racis dovrà esaminare l’apparecchio per verificarne il contenuto. Sotto la lente spostamenti, messaggistica e tutto ciò che potrà essere utile a fare chiarezza sull’alibi fornito da Mattia Toson.

Ai carabinieri, nella serata dello scorso 2 febbraio, quando il San Camillo di Roma comunicò il decesso di Thomas, a seguito del colpo di pistola che lo aveva raggiunto alla testa, Toson avrebbe raccontato che la sera dell’agguato sotto al “Girone”, lunedì 30 gennaio, si trovasse ad una festa in un agriturismo. La stessa versione fornita al Procuratore, Antonio Guerriero e al Pm, Rossella Ricca, nel corso dell’interrogatorio fiume in Procura dopo la sua iscrizione sul registro degli indagati. Un alibi che, però, stando ad alcune testimonianze e a diversi elementi raccolti, non reggerebbe perché ci sarebbe un ‘buco’ temporale di oltre 40 minuti. Toson sarebbe infatti arrivato alla festa dopo le 21.00. Cosa ha fatto dall’ora dell’agguato fino al suo arrivo alla festa? E perché in quell’agriturismo, secondo il racconto di alcuni testimoni, è arrivato pallido e sconvolto? Nelle chat contenute sul suo telefonino potrebbero esserci le risposte a questi e molti altri interrogativi.

Intanto le indagini vanno avanti. Dopo Mattia Toson, nei giorni scorsi, sul registro degli indagati è finito anche il nonno acquisito. L’accusa che la Procura della Repubblica gli contesterebbe è quella di aver sottratto il sistema di videosorveglianza della sua abitazione ma anche di aver fatto sparire la scheda di memoria. Il sospetto è che lo abbia fatto per coprire il nipote. Quelle immagini potevano essere utili per capire gli spostamenti del ragazzo. Ma l’uomo deve rispondere anche di aver tentato di distruggere una pistola scacciacani, poi rinvenuta dagli uomini dell’Arma dei carabinieri.

Giovedì il Procuratore Guerriero ha incontrato i genitori di Thomas, Paolo Bricca e Federica Sabellico, rassicurandoli sul fatto che le indagini siano in una fase avanzata. “Sto lavorando come fosse mio figlio”, ha affermato Antonio Guerriero. Alla luce di quelle parole in tanti si aspettano ulteriori sviluppi nei prossimi giorni.

- Pubblicità -
Redazione
Redazione
Giornale digitale fondato nel 2022 con l’intento di offrire al territorio “Una voce oltre la notizia”. Nasce dall’esigenza di un gruppo di giornalisti ed esperti di comunicazione di creare un canale di informazione attendibile, laico e indipendente che dia voce ai cittadini, alle imprese, ai lavoratori, agli studenti…

CORRELATI
ALTRI ARTICOLI

Alla vista dei carabinieri tenta la fuga, scoperto con droga e proventi dello spaccio: pusher in manette

L'uomo, di Ceprano, è stato notato nei pressi di un noto bar della periferia di Veroli. Una volta raggiunto è scattata la perquisizione

Solo in casa si ritrova faccia a faccia con i ladri, tredicenne chiama la mamma e li mette in fuga

Ceccano - Via Casette messa a ferro e fuoco dai ladri che sono entrati in due appartamenti. Scattata la caccia all'uomo

Ferisce con una lametta un coetaneo per motivi sentimentali. Adolescente segnalato al Tribunale dei Minori

Cassino - La lite tra due giovanissimi all'interno del parco Baden Powell è sfociata in un provvedimento su segnalazione della Polizia

Sora – Arrestato per estorsione, non rispetta i domiciliari: ventiduenne finisce in carcere

Il giovane ha più volte violato le prescrizioni, così per lui si sono aperte le porte del carcere di Cassino

Morto schiacciato da una lastra di marmo, Giuseppe Valente stava per andare in pensione

Ausonia - L'operaio di 63 anni deceduto ieri pomeriggio aveva avviato presso un sindacato il conteggio dei contributi versati

Minaccia di lanciarsi dalla tromba delle scale, il suicidio sventato in extremis

Un uomo di 52 anni di Frosinone, in grave stato di alterazione psico-fisica, ha minacciato di togliersi la vita a Terracina
- Pubblicità -

Condividi sui social

- Pubblicità -

Più letti

- Pubblicità -