Alatri – Il Tribunale del Riesame, chiamato a pronunciarsi sull’istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati Umberto Pappadia e Angelo Testa per Roberto e Mattia Toson, si è riservato di decidere, entro i termini di legge, sulle richieste della difesa. Poco fa si è conclusa l’udienza davanti al giudice del Riesame. In attesa che il Tribunale si pronunci, padre e figlio, accusati dell’omicidio di Thomas Bricca, restano nel carcere di Civitavecchia.
“Attendiamo fiduciosi la decisione del riesame”, ha commentato l’avvocato Umberto Pappadia. La difesa dei Toson punta il dito sull’assenza di prove schiaccianti che inchioderebbero gli assistiti. Manca l’arma del delitto e manca il T-Max a bordo del quale i killer raggiunsero il largo di via Liberio, sotto al Girone, la sera del 30 gennaio scorso. Per gli avvocati, dunque, l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata dal gip Antonello Bracaglia Morante, è solo “indiziaria”. I legali ritengono fallaci anche le testimonianze che, per l’accusa, inchioderebbero padre e figlio. Altro aspetto contestato è il presupposto della reiterazione del reato: considerato che il gip, nel provvedimento restrittivo, avvalora la tesi degli inquirenti relativa allo scambio di persona – il vero obiettivo per gli investigatori era il 20enne di origini marocchine Omar Haoudi – i legali Pappadia e Testa ritengono inverosimile che se si sia trattato di uno scambio di persona e che possa, dunque, esserci pericolo di reiterazione del reato.
In caso di Riesame, lo ricordiamo, la decisione del Tribunale deve essere depositata in Cancelleria nel termine perentorio di 10 giorni dalla data della ricezione degli atti trasmessi dal Giudice che ha emesso la misura, pena la perdita dell’efficacia della stessa.
Le indagini vanno avanti
Intanto, dopo gli arresti dello scorso 18 luglio, proseguono le indagini sul delitto. Il quadro, come sostenuto dal Procuratore Antonio Guerriero in conferenza stampa, va completato. Nei giorni scorsi è arrivata un’ulteriore ed importante svolta sulle risse del 28 e 29 gennaio che avevano poi portato all’agguato mortale. Quattordici giovani, residenti ad Alatri, italiani e stranieri, sono stati iscritti sul registro degli indagati dalla procura di Frosinone per il reato di rissa. La loro posizione e il ruolo avuto nelle risse saranno ora vagliati dagli investigatori. Altro fronte è quello dell’analisi dei dati contenuti negli smartphone sequestrati a Roberto e Mattia Toson il giorno dell’arresto. Gli esperti del Racis, dopo il conferimento dell’incarico avvenuto nei giorni passati, dovranno ora estrapolare il contenuto dei telefoni cellulari a caccia di nuove prove.