Alatri – Si terrà domenica prossima, 7 maggio, alle ore 18.00, in piazza Santa Maria Maggiore, la manifestazione per chiedere ‘Giustizia’ per Thomas Bricca. L’appuntamento era in programma per domenica scorsa, 30 aprile, a tre mesi esatti dall’agguato a colpi di pistola costato la vita al diciannovenne. A causa del maltempo la manifestazione era poi stata rinviata. Domenica prossima il corteo si snoderà sulle strade della città “Contro un sistema malato”, come scrive lo zio di Thomas, Lorenzo Sabellico, perché: “I nostri ragazzi non si toccano. Pretendiamo giustizia per Thomas”.
Oggi la perizia sull’ultimo smartphone
A più di tre mesi dal delitto, chi ha ucciso Thomas è ancora a piede libero. Insieme ai suoi complici. Oggi sono in programma gli accertamenti tecnici irripetibili sull’ultimo degli smartphone sequestrati nell’ambito dell’inchiesta. Il 28 aprile scorso sotto la lente degli uomini del Racis, per l’estrazione della copia forense, era finito quello della fidanzata (o ex) di Mattia Toson. Ieri ed oggi esaminati quelli di Francesco Dell’Uomo, detto “Budella”, e di Christian Belli, rispettivamente zio acquisto e migliore amico di Mattia. La ragazza, ‘Budella’ e Belli non risultano indagati ma, essendo molto vicini agli indagati, i loro smartphone potrebbero contenere elementi utili allo sviluppo delle indagini. Soprattutto se comparati con quanto emerso dalle perizie effettuate nelle settimane scorse sull’IPhone di Mattia e su quello del fratello minore Niccolò (non indagato).
Si spera che dopo gli esami sull’ultimo dei telefoni cellulari, si possa arrivare ad una svolta e, finalmente, alla tanto attesa verità. Al momento, sul registro degli indagati restano iscritti Mattia e suo padre, Roberto Toson. Per loro le accuse sono di concorso in omicidio e detenzione illecita di armi. Il patrigno di Roberto, Luciano Dell’Uomo, è invece accusato di aver fatto sparire prove utili alle indagini, come il sistema di video sorveglianza della sua abitazione. Il quadro delineato dagli inquirenti vedrebbe Mattia e Roberto a bordo del T-Max scuro dal quale sono stati esplosi i colpi di pistola. Potrebbero esserci stati, con molta probabilità, dei complici ad aiutarli prima e dopo l’agguato. Dalla Procura nulla trapela, come è stato fin dall’inizio di questa drammatica vicenda.
Tante ancora le domande alle quali bisognerà dare risposta. Servono prove inconfutabili per incastrare assassino e complici. E intanto l’intera comunità di Alatri domenica tornerà a chiedere che venga fatta giustizia. Senza sconti per nessuno.