In divisa, come se stessero entrando in campo, mentre stringevano tra le mani lo striscione di ricordo di mister Gianni. Loro, i ragazzi e giovani promesse del calcio, hanno aperto il corteo funebre. Un dolore composto, un percorso fatto in silenzio fino alla chiesa di San Giorgio a Liri dove, nel pomeriggio di ieri, sono stati celebrati i funerali di Giovanni Fidaleo, il direttore d’albergo di 66 anni, ucciso a colpi di pistola da un carabiniere in preda ad un raptus di follia.
Mister Giovanni, non solo gestore impeccabile di una struttura ricettiva di Suio Terme ma anche mister amato e ben voluto degli allievi del San Giorgio Calcio. A seguire il feretro annichiliti dal dolore la moglie ed i figli di Giovanni Fidaleo e poi ancora i sindaci di San Giorgio a Liri, Castelforte e Santi Cosmo e Damiano.
Tre paesi chiusi nel dolore provocato da una tragedia ancora oggi inspiegabile e che solo per un caso non ha provocato un’altra vittima. Miriam Mignano, la guardia giurata di 40 anni colpita da tre colpi di pistola all’addome, è fuori pericolo e nei prossimi giorni verrà ascoltata dai Carabinieri.
Solo lei potrà ricostruire quanto accaduto nel pomeriggio di martedì 7 marzo nel parcheggio dell’hoterl diretto da Fidaleo e nel quale la donna per anni aveva lavorato. Qui è arrivato l’appuntato dei Carabinieri Giuseppe Molinaro che dopo aver estratto la pistola ha iniziato a sparare all’impazzata. Sette i colpi esplosi: quattro hanno centrato il 66enne, uccidendolo.