Omicidio Andrea Fiore, nella notte a Roma la Squadra Mobile avrebbe fermato un secondo uomo, italiano classe 1979. Sarebbe gravemente indiziato del delitto, in concorso con il verolano Daniele Viti arrestato nei giorni scorsi.
Intanto per Daniele Viti, 43 anni originario di Veroli, sospettato di essere coinvolto proprio nel delitto del Quadraro, il gip ha convalidato l’arresto con l’accusa di concorso in omicidio volontario in relazione alla morte di Andrea Fiore, il carrozziere 53enne ucciso nella sua abitazione a Porta Furba nella notte di domenica scorsa con un colpo di pistola al petto. Viti, giovedì mattina, sarebbe dovuto comparire anche davanti ai giudici del tribunale di Frosinone per il furto di due fucili compiuto nell’abitazione di un conoscente a Veroli. In quel caso venne arrestato. Nell’udienza in Ciociaria, Viti – presunto complice del killer di Fiore – che ha anche precedenti per stalking e maltrattamenti in famiglia, non si è visto poiché è rinchiuso a Regina Coeli. Il processo è stato aggiornato.
Daniele Viti, secondo quanto emerso, sarebbe stato identificato grazie al portafogli che ha smarrito nell’abitazione di Fiore. In quella casa, domenica scorsa, la vittima avrebbe avuto una colluttazione con Viti e un altro uomo, probabilmente il soggetto fermato nella notte, che lo ha ucciso con un colpo di revolver al petto. Il verolano, difeso dall’avvocato Giampiero Vellucci, nel corso dell’udienza di convalida si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere.
Le indagini vanno avanti serrate. Gli investigatori non escludono che l’omicidio di Fiore possa essere collegato a quello avvenuto circa due settimane fa a Porta Furba, sempre nella capitale. In quella circostanza Luigi Finizio venne freddato a colpi di pistola davanti ad un distributore di benzina. Le vittime si conoscevano ed erano amiche.