Dalla Spagna alla Grecia all’Italia, maggiori produttori di olio, quest’anno non sono stati virus o parassiti a minacciare la produzione ‘dell’oro giallo’ bensì è il clima ad aver drammaticamente inciso sul raccolto: si passa dalle ondate di freddo anomalo in primavera, con gelate fuori stagione, ad alluvioni e piogge intense che durano settimane per finire con lunghi periodi di siccità.
Queste condizioni climatiche “estreme” indeboliscono le piante di olive, le notizie che arrivano dagli olivicoltori della terra ciociara sono pessime: un raccolto ridotto all’osso. Il clima mediterraneo, che da sempre ha caratterizzato la nostra penisola, ha subito evidenti variazioni, un cambiamento che sta facendo più danni della Xylella e della Bactrocera oleae, meglio conosciuta come “la mosca”: le culture di olive risultano tutte danneggiate con un inevitabile effetto sulla produzione di olio, in continuo calo negli ultimi quattro anni.
La produzione locale è compromessa, i piccoli agricoltori si arrendono. Carenze ed incertezze avranno i loro effetti sul mercato: il rendimento nettamente inferiore, da un terzo al 50/60% in meno, farà aumentare i prezzi del prodotto finale. Al momento i frantoi nostrani non si esprimono, tanti ancora non hanno nemmeno iniziato a lavorare però sono tutti d’accordo sul fatto che il raccolto di olive in Ciociaria sarà parecchio scarso e, probabilmente, molti coltivatori decideranno di lasciarle sulle piante.
Per quanto riguarda le tariffe per frangere le olive, abbiamo contattato circa 30 aziende tra Arpino, Alatri, Veroli, Monte San Giovanni Campano, Boville, Ferentino, Ripi: i prezzi della molitura per quintale variano mediamente dai 15 ai 16 euro, confermando i costi dello scorso anno oppure aumentando di un solo euro. Quanto costerà il nostro olio extravergine di oliva? Si deciderà a fine raccolto, al termine della frangitura, quando si avrà reale contezza della produzione: per ora solo ipotesi. 15 euro a litro? per alcuni è un importo troppo elevato per cui “nessuno comprerà il nostro olio”; per altri è un prezzo ancora basso rispetto al valore del prodotto, ai sacrifici che si fanno ed alle spese che si affrontano per produrlo.
L’olio del supermercato? Sugli scaffali ci sono bottiglie di olio “global blend”,ovvero un olio “pregiato” ottenuto dalla miscela di diverse varietà di olive, anche di provenienza dell’Unione Europea, definito “extravergine”: spesso le etichette confondono il consumatore, convinto di acquistare un prodotto nostrano ad un prezzo affare.