Odontoiatria sociale, il servizio della Asl per le fasce di popolazione in difficoltà

Obiettivo: favorire l’assistenza equa delle fasce di popolazione con fragilità sanitaria e/o vulnerabilità socio-economica

Le attività di odontoiatria sociale possono essere considerate lo “strumento” per facilitare l’accessibilità ai servizi odontoiatrici e favorire l’assistenza equa, appropriata e sostenibile a tutela della salute del cavo orale delle fasce di popolazione con fragilità sanitaria e/o vulnerabilità socio-economica.

Questa mission di contenimento delle disuguaglianze è prevista nei piani di equità regionali e nei sistemi di garanzia dei livelli di assistenza ministeriali e, nella Asl di Frosinone, è stata affidata all’Unità Operativa di Odontoiatria Sociale, team afferente al Dipartimento di Assistenza Primaria e Cure Intermedie (Direttore Dott. Marcello Russo) e diretto dal Dott. Marco Agostini operante in sinergia con professionisti clinici quali il Dott. Giuseppe Mazza.

Vutate le necessità della popolazione sul territorio provinciale, nell’ultimo triennio nonostante le limitazioni per pandemia si è avuto un buon gradimento da parte dell’utenza con riscontro al 31 ottobre di 1.136 utenti presi in carico presso la Casa della Salute di Ceccano e di 10.642 output prestazionali all’interno del percorso clinico assistenziale integrato dell’odontoiatria sociale.

Dottor Agostini, da questi numeri si comprende la mole di lavoro che la UOS evade ogni anno, entriamo nello specifico: cos’è l’odontoiatria sociale?
“E’ intesa come diversi servizi finalizzati non solo all’erogazione di prestazioni riabilitative del cavo orale (carie, malocclusioni dento-scheletriche, protesi) presso la Casa della Salute di Ceccano, ma anche di attività proattive sul territorio con un mezzo mobile per facilitare l’accessibilità e la presa in carico dei cittadini più disagiati e di prevenzione e educazione sanitaria negli Istituti Scolastici, RSA, Residenze per anziani per favorire i cambiamenti di stili di vita (corretta alimentazione e cura della propria bocca) e di consapevolezza del proprio stato di salute del cavo orale (igiene orale quotidiana domiciliare e periodica da un odontoiatra)”.

Come si accede ai servizi?
“I requisiti per l’accesso ambulatoriale sono il possesso di un ISEE inferiore a € 13.000,00 e l’Impegnativa del proprio Medico di Medicina Generale o Pediatria “Visita di odontoiatria sociale” da registrare nelle Agende CUP. Tutte le prestazioni sanitarie sono gratuite ad eccezione della protesi o degli apparecchi ortodontici regolamentati da un tariffario nomenclatore regionale a ticket calmierati. Invece per la prevenzione negli Istituti Scolastici, nelle RSA e nelle Residenze per anziani il Dirigente Scolastico o il Direttore Sanitario può farne richiesta attraverso e-mail odontoiatriasociale@aslfrosinone.it. Per eventuali ulteriori chiarimenti nel merito è possibile telefonare al numero 0775.6262830 dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00″.

Allo studio ci sono nuovi progetti?
“Sì, nel rispetto del contenimento delle disuguaglianze previsto nei Piani di Equità Regionali e nei Sistemi di Garanzia dei L.E.A. Ministeriali (Livelli Essenziali di Assistenza), vogliamo implementare l’accessibilità, l’accoglienza e la presa in carico di soggetti vulnerabili con idee innovative , quali la proattività di un mezzo mobile delocalizzabile sul territorio che, attraverso la funzione PUA e le Case di Comunità, faciliti l’inserimento nei percorsi riservati e differenziati dei cittadini portatori di bisogni più complessi. Mediante il mezzo mobile delocalizzabile, che oggi viene utilizzato per fare prevenzione e educazione sanitaria, saremo in grado di raggiungere la fascia di popolazione fragile e/o vulnerabile che ha problemi di accessibilità perché magari vive in zone montane e quindi favorirne la presa in carico territoriale evitando accessi nelle strutture ospedaliere.

La nostra vision in prospettiva è quella di considerare “l’odontoiatria sociale” non solo come strumento per contenere le disuguaglianze in materia odontoiatrica, ma anche come catalizzatore della presa in carico dei soggetti fragili e/o vulnerabili e contestualmente  contenitore della dispersione della domanda inappropriata ai servizi ospedalieri evitando riacutizzazioni o complicanze. Infatti i soggetti con vulnerabilità socio-economico-culturale ben comprendono il semplice bisogno odontoiatrico (“ho mal di denti”, “ho bisogno di una protesi per masticare”) ma frequentemente non riescono a comprendere che sono portatori di bisogni più complessi ed articolati quali quelli presenti nelle patologie sistemiche croniche. Quindi, attraverso lo “strumento odontoiatria sociale” è possibile intercettare una fascia di popolazione che notoriamente ricorre alle cure in una fase ormai avanzata della patologia, generando anche un’inappropriata domanda ai servizi ospedalieri. Ciò per sostenere un’efficacia delle prestazioni integrate socio-sanitarie e un miglioramento dell’efficientamento dei costi delle risorse, cioè capitale sociale, stakeholder, attori della filiera produttiva che lavorano in sinergia nelle organizzazioni complesse col fine di migliorare la salute globale del cittadino nel rispetto civico del bene comune”.

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