Torna a far discutere la cosiddetta ‘truffa del resto‘, ossia un raggiro che consiste nel confondere un addetto alle operazioni di cassa il quale, tratto in inganno, si convince di aver commesso un errore finendo per dare più soldi del dovuto ai malfattori.
“Il metodo è sempre lo stesso e diffuso su tutto il territorio nazionale” hanno più volte spiegato le forze dell’ordine. Il truffatore mostra al negoziante una banconota di grosso taglio per pagare una spesa minima. Il cassiere è così costretto a cercare in cassa monete o banconote per fornire il resto al cliente. A questo punto il malintenzionato afferma di poter pagare con un’altra banconota e inizia a contare anch’esso delle monete. Poi, truffando il cassiere, afferma che non riuscirà a pagare se non con la prima banconota mostrata, che lui assicura di aver consegnato allo stesso addetto dell’esercizio commerciale quando invece l’ha già ritirata, pretendendo il resto dal negoziante. Quest’ultimo, confuso, può cedere consegnando un resto più ‘gonfio’.