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Detenuti in rivolta nel carcere di Cassino: la protesta per condizioni al limite della dignità

I detenuti lamentano la mancanza di acqua calda e soprattutto la carenza di medicine all’interno dell’infermeria

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Nella giornata di ieri si è verificata una nuova protesta all’interno della casa circondariale di Cassino, dove un gruppo di detenuti ha inscenato una mini rivolta per denunciare ancora una volta le gravi criticità strutturali e sanitarie in cui versa l’istituto penitenziario.

A far scattare la protesta, secondo quanto trapelato, sarebbe stata l’ennesima interruzione dell’acqua calda, che si aggiunge a una condizione sanitaria precaria, con carenze di medicinali essenziali e una presenza ridotta e discontinua di medici e personale infermieristico. I detenuti lamentano una situazione ormai divenuta insostenibile e che – come loro stessi hanno ribadito – lede profondamente la dignità umana.

Per riportare la calma è stato necessario l’intervento degli agenti della Polizia Penitenziaria, che hanno gestito la situazione con prontezza ed equilibrio, evitando che la protesta degenerasse ulteriormente.

Non è la prima volta che si verificano episodi di tensione nel carcere di Cassino: già nei mesi scorsi i detenuti avevano denunciato con varie forme di protesta le stesse problematiche, inascoltate nonostante gli appelli rivolti sia alla direzione dell’istituto che alle autorità competenti.

La situazione mette in luce una condizione carceraria che non può più essere ignorata: i diritti fondamentali delle persone detenute non sono un privilegio, ma un dovere costituzionale. Il carcere, oltre a essere luogo di espiazione della pena, deve restare un contesto di tutela della salute, di rieducazione e di dignità.

A fronte di questa ennesima protesta, si auspica un intervento urgente da parte del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, affinché siano garantiti i diritti minimi e siano affrontate le gravi carenze strutturali e sanitarie che da troppo tempo affliggono la casa circondariale di Cassino.

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