Nuove professioni, arriva la figura del sarto digitale. Chi è e cosa fa.
Dimentichiamo fettuccia, spillini e manichini imbottiti: la sfida dell’abito perfetto è già proiettata nel futuro e a realizzarla ci penserà il “sarto digitale”. Oggi conosceremo questa nuova figura professionale che fonde in sé artigianalità e innovazione, per una vera commistione tra storia e avvenire. Così il laboratorio sartoriale si dematerializza, perde il suo spazio locale per espandersi senza i limiti della misura, complici imprescindibili le tecnologie più moderne. La logica conseguenza alle esigenze di un mercato sempre più smart, pretenzioso e consapevole? O una vera e propria rivoluzione della concetto di sartoria? Andiamo a scoprirlo insieme.
Prima di approfondire l’interessante argomento, però, una doverosa premessa. A chi non è mai successo di ordinare un abito on line e una volta arrivato a casa riscontrare problemi con le taglie? Purtroppo la delusione è spesso dietro l’angolo, subdola, travestiva da una M che invece è piccola quanto una XS, oppure troppo abbondante per noi. Ecco che la sartoria digitale nasce proprio per evitare tale problema. Grazie all’integrazione del mondo digitale nella realtà artigianale, si concretizza la possibilità di portare la qualità del ‘fatto a mano e su misura’ anche a persone e in posti che, altrimenti, entrerebbero difficilmente a contatto con questa realtà.
Per un Paese come l’Italia, dove la moda e il design sono settori importanti e radicati, questa novità rappresenta un’altra chance di esportazione dell’amato ‘made in Italy’ in tutto il mondo. Un’opportunità per avere il piacere e – diciamocelo, perché no – il lusso di avere un outfit creato solo ed esclusivamente per noi.
Come lavora il sarto digitale?
Il professionista dovrà assicurarsi delle misure precise dell’acquirente e lo farà grazie ad un’interazione tra una tuta dotata di appositi sensori, indossata dal fruitore, e un’app installata sul proprio smartphone. Attraverso un apposito algoritmo, verranno fuori le misure corporee a 360 gradi dell’utente, il quale potrà quindi ambire ad un capo totalmente personalizzato.
Quali sono i requisiti per diventare un sarto digitale?
La figura professionale deve conoscere ed essere in grado di coniugare le tecniche classiche di modellazione in 2D con i relativi applicativi in 3D. La formazione specifica risulta, per cui, determinante. Oltre la ‘scuola professionale di moda’, il know-how deve spaziare nell’idea stessa di impresa, di trattamento di dati sensibili, di normativa sulla tutela dei diritti e della privacy, così come è importante avere nozioni di marketing e e-commerce.
Quali i vantaggi di rivolgersi a questa figura?
Sicuramente molteplici, ma uno li batte tutti: personalizzazione accessibile. Se prima – come l’ho io stessa definito – avere un abito su misura era un vero e proprio ‘plus’ riservato a pochi, adesso, con questa nuova figura on line, i costi sono decisamente inferiori e più alla portata di noi ‘comuni mortali’. Prezzi contenuti, dunque, per scarpe e vestiti solo nostri. Unico. Originali. Particolare. Prezioso.
Come si contatta un sarto digitale?
Basta fare un giretto sul ‘selvaggio’ web per rendersi conto di quanto questo lavoro stia prendendo piede. Sono tantissimi i siti, le piattaforme, le applicazioni che offrono i servizi di personale altamente qualificato e pronto a trasformare i vostri sogni in realtà, adattandoli in toto alla vostra morfologia.
Tirando le somme, questo trend sembra tutt’altro che una semplice moda del momento, piuttosto un nuovo modo di intendere la moda, applicarla e viverla. Con una parola d’ordine che strizza l’occhio davvero a tutti: irripetibilità.