Un giovane regista con un sogno: realizzare un cortometraggio che fosse più di una semplice opera visiva, ma un vero e proprio ponte tra passato e presente. Così nasce “Ninna e Nonno“, il primo cortometraggio da regista di Marco Gemmiti, scritto con l’aiuto di Renato Capoccia e prodotto dalla “Growing Production”. Un’opera che, con un battito di ciglia e un battito di cuore, è riuscita a riportare i suoi nonni al cinema dopo cinquant’anni.
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Il valore del tempo e della memoria
C’è qualcosa di straordinariamente poetico nel vedere due generazioni guardarsi negli occhi attraverso la lente di una cinepresa. I nonni di Marco, come tanti della loro epoca, hanno vissuto una giovinezza fatta di fatica e rinunce. Il loro sguardo, segnato da anni di lavoro, non ha mai avuto il lusso di perdersi nei sogni. Marco, invece, è cresciuto in un tempo diverso, in cui la speranza e l’ambizione possono ancora trovare spazio per fiorire. Ma “Ninna e Nonno” non è solo un tributo familiare, è un inno universale alla memoria, al valore del tempo che scorre e al legame tra generazioni.
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Il potere del cinema nel raccontare emozioni
Attraverso la magia del cinema, Marco ha saputo creare un dialogo tra il passato e il presente, tra il sacrificio e la possibilità, tra chi ha dovuto mettere da parte i propri desideri e chi oggi può dare loro voce. Il cortometraggio non si limita a raccontare una storia, ma ci immerge in un’atmosfera densa di emozioni, dove ogni sguardo, ogni gesto, ogni silenzio diventano poesia visiva.
Il cinema, nella sua forma più pura, è questo: un mezzo per rendere eterno ciò che è fugace, per dare una seconda vita ai ricordi e per trasformare una semplice storia in un’esperienza universale. Marco ha dimostrato che il sogno non è solo un’idea ma una forza propulsiva, capace di dare senso ai giorni e di accendere la scintilla dell’immaginazione. “Ninna e Nonno” ci ricorda che il passato non è mai davvero distante, ma vive dentro di noi, pronto a riemergere ogni volta che qualcuno ha il coraggio di raccontarlo.
Un messaggio per il futuro
E se c’è una lezione che questo cortometraggio ci lascia, è proprio questa: credere nei sogni, anche quando sembrano impossibili, perché sono loro a tenerci vivi. Anche se il mondo ci dice di lasciar perdere, anche se pochi ci capiscono. Marco e la nuova generazione ci mostrano che il cinema non è solo intrattenimento, ma un modo per gridare al mondo quanto sia preziosa la vita, con tutte le sue sfumature. E noi non possiamo fare altro che lasciarci trasportare da questa magia.
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