Venerdì 19 luglio, il piccolo borgo di Pofi è stato scenario di un evento di rara intensità emotiva: la rappresentazione teatrale “Ninetta e le altre” che rientra nella lunga programmazione del Festival dei Viandanti. Diretto e interpretato da Damiana Leone, con la collaborazione di Anna Mingarelli e Francesca Reina, lo spettacolo ha raccontato una delle pagine più buie e meno conosciute della storia italiana, toccando profondamente il cuore del pubblico presente.

“Ninetta e le altre” non è solo uno spettacolo teatrale, ma un viaggio nel tempo, nelle storie vere raccolte con cura e dolore da Damiana Leone. Racconta il caos e la violenza inflitti dalle truppe marocchine nelle regioni del Frusinate durante la Seconda Guerra Mondiale. Sono storie di donne che non possono parlare di quello che è successo, intrappolate nel silenzio per vergogna, pietà e disgusto. Queste donne hanno vissuto esperienze che nessuno dovrebbe mai conoscere.
Damiana Leone, con una dichiarazione toccante, ha rivelato il legame personale e profondo con la storia narrata: “Ninetta è mia nonna e questa è la sua storia”. Celeste, interpretata da Francesca Reina, e Maria, ispirata alla bisnonna di Damiana, rappresentano tre archetipi della femminilità. Tre figure che trascendono il tempo, simboli di forza e resistenza, quasi divinità pagane che hanno fronteggiato l’orrore della guerra.
L’idea di portare in scena queste storie è nata nel 2008, dal desiderio di Damiana Leone di dare voce a un capitolo della sua terra, la Ciociaria, legato indissolubilmente agli stupri di guerra. “La memoria della guerra ha sempre fatto parte della mia infanzia, soprattutto quegli stupri. Non potevo non parlare del più grande stupro di guerra della storia d’Italia: 20.000 donne, bambini e uomini stuprati e brutalizzati in meno di un mese nel maggio del 1944 dai goumiers delle truppe coloniali francesi”.
Il lavoro di ricerca di Damiana Leone è stato monumentale. Ha intervistato, studiato archivi di stato, e ha dato vita a un progetto teatrale di teatro civile, “Racconta la guerra”, che ora si evolve in un un docufilm “Le marrocchinate del 44”. Un atto di amore e denuncia verso le “Marocchinate”, verso queste donne che sono diventate un simbolo del dolore e della resistenza.
La rappresentazione di “Ninetta e le altre” a Pofi è stata una serata di riflessione e di emozioni intense, un tributo a tutte le nonne di Damiana Leone, e a tutte le donne che hanno vissuto quegli orrori. Il pubblico ha partecipato con commozione, riconoscendo l’importanza di ricordare e raccontare queste storie, affinché non vengano mai dimenticate.
Damiana Leone, Anna Mingarelli e Francesca Reina hanno portato sul palco una realtà cruda e dolorosa, ma necessaria. Hanno dato voce a chi non può parlare, trasformando il dolore in una potente denuncia e in un atto di amore verso la propria terra e le proprie radici. “Ninetta e le altre” è più di uno spettacolo: è un impegno a non dimenticare e a rendere giustizia a tutte le donne che hanno sofferto e resistito.
Tutta la programmazione degli eventi del Festival dei Viandanti a questo link: https://comune.pofi.fr.it/eventi/2872991/festival-viandanti-15-28-luglio-2024