In occasione della Giornata Mondiale della sindrome di Down, l’Associazione Insieme Alatri Odv, organizza la proiezione del film “Nata per te”. Un film che narra del primo uomo single che è riuscito ad adottare una bambina in Italia. Tutto questo è avvenuto sei anni fa ed è stato possibile grazie all’articolo 44 di una legge del 1983, una legge all’avanguardia, che prevedeva che un bambino disabile, in questo caso una neonata con sindrome di down, possa essere affidato a un genitore single. La proiezione di terrà il 23 Marzo alle ore 17.00 presso il Teatro Comunale di Fiuggi, seguirà un dibattito con testimonianze sul tema.
Il WDSD – World Day Syndrome Down, la Giornata Mondiale della Sindrome di Down, si celebra ogni anno il 21 marzo. Anche chiamata Trisomia 21, la Sindrome di Down (o SD) è una condizione genetica in cui vi è la presenza di un cromosoma in più nel cromosoma 21, provocando conseguenze sia sullo sviluppo che sulla salute delle persone affette.
La data scelta per il WDSD non è casuale: si tratta, infatti, del 21mo giorno del terzo mese, richiamando così la trisomia 21. Osservata dalle Nazioni Unite dal 2012, ha come obiettivo una sensibilizzazione sociale a questo tema, per far comprendere la dignità e l’individualità delle persone affette da questa sindrome che, nonostante attualmente non possa essere curata, consente di vivere una vita di buona qualità nella società. Per questo, il WDSD ha come obiettivo un miglioramento dei servizi per queste persone, nel campo del lavoro, della scuola e della libera scelta.
In Italia, ad oggi, sono circa 40 mila le persone affette da SD, più o meno 1 bambino ogni 1200 nati. La sindrome può essere diagnosticata sia durante la gravidanza (tramite prelievo dei villi coriali o amniocentesi) che alla nascita, e provoca sia un ritardo nello sviluppo mentale che dei tratti del volto e del corpo peculiari (occhi a mandorla, pieghe nucali, orecchie basse e piccole, testa piccola, viso schiacciato, bassa statura e ipotonia muscolare). Inoltre, la SD determina un maggior rischio di sviluppare difetti cardiaci, problemi di tiroide, leucemia, anomalie del sistema immunitario: non a caso, l’aspettativa di vita è leggermente più breve rispetto a quella standard, attestandosi sulla media di 62 anni. Si tratta di una condizione genetica, ma non ereditaria, e l’incidenza aumenta con l’età riproduttiva dei genitori.