Per molti il mutuo è diventato un peso insostenibile. I continui rialzi dei tassi che hanno segnato il 2023 hanno provocato situazioni di grande difficoltà economica. E si spiega anche così l’aumento delle segnalazioni e delle richieste di assistenza per sovraindebitamento, raccolte anche dagli Sportelli dell’associazione Codici. Ma cosa succede se si saltano una o più rate del mutuo?
In caso di ritardato pagamento, totale o parziale, di una rata per oltre 30 giorni, l’intermediario è tenuto ad informare il cliente circa le conseguenze degli omessi pagamenti, come ad esempio l’applicazione degli interessi di mora o la perdita del diritto di proprietà dell’immobile ipotecato, e le misure di sostegno eventualmente disponibili, come ad esempio le misure pubbliche o quelle messe a punto in sede di autoregolamentazione. Gli interessi di mora si aggiungono alle somme già dovute.
Un’ulteriore conseguenza dei mancati o ritardati pagamenti è che ne rimane traccia nella Centrale dei Rischi gestita dalla Banca d’Italia e negli altri sistemi informativi sul credito gestiti da operatori privati, come Crif, la Centrale Rischi Finanziari. Nei casi più gravi di inadempimento degli impegni contrattuali il cliente può essere, in tali sistemi informativi, classificato “a sofferenza”. Ciò può compromettere la possibilità di ottenere un nuovo finanziamento in futuro. Le banche informano in modo preventivo i clienti la prima volta che vengono segnalati negativamente in uno di questi archivi. Questa informativa viene fornita insieme ai solleciti di pagamento oppure con una comunicazione autonoma.
Il cliente ha diritto all’accesso alle informazioni censite negli archivi, alla loro riservatezza e alla correzione in caso di errori. Nel caso della Centrale dei Rischi, che, come detto, è gestita dalla Banca d’Italia, l’accesso è gratuito e molto facile: il modo più semplice è andare nella sezione servizi on-line del sito della Banca d’Italia.