Morto in carcere a soli 21 anni, dopo un giorno di agonia: il Pm chiede l’archiviazione ma la tenacia della madre e dell’avvocato riescono a far riaprire le indagini.
Questa è la triste storia di I. C., giovane di Veroli detenuto a Regina Coeli e ritrovato morto nella sua cella il 13 dicembre del 2021. Nessuno lo avrebbe soccorso nonostante si trovasse in uno stato di torpore e di semi incoscienza già dalla mattina del giorno prima, destando preoccupazione anche nei suoi compagni.
L’autopsia, disposta dalla Procura di Roma, ha accertato che il 21enne è morto a seguito di una crisi respiratoria scaturita da un’overdose di farmaci prescritti dai medici del carcere e del tipo metadone illecitamente pervenuto fin dentro all’istituto di pena e poi ceduto al giovane. Sono state avviate delle indagini a carico di ignoti che però si sono concluse con la richiesta di archiviazione da parte del pm. La madre del giovane, determinata a combattere per cercare di arrivare alla verità sulla morte del figlio, si è rivolta all’avvocato Marilena Colagiacomo.
Il legale ha presentato opposizione alla richiesta di archiviazione evidenziando gli obblighi del personale medico, paramedico e della polizia penitenziaria che avrebbero dovuto sorvegliare sullo stato di salute del detenuto e intervenire per impedire o porre tempestivo riparo alle circostanze che hanno portato alla morte del povero ragazzo. Il Gip ha invece disposto la riapertura delle indagini necessarie ad accertare l’eventuale responsabilità penale per omessa sorveglianza e vigilanza a carico di chi avrebbe dovuto occuparsi della sorveglianza e dell’assistenza del giovane.