Home Cronaca Morto in carcere a trent’anni, la perizia conferma: Mimmo poteva essere salvato

Morto in carcere a trent’anni, la perizia conferma: Mimmo poteva essere salvato

Cassino - La storia di Mimmo D'Innocenzo approda dinanzi al Gup e la famiglia nomina come consulente Roberta Bruzzone

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Una diretta per raccontare la storia di Mimmo D’Innocenzo, il trentenne trovato morto in una cella del carcere di Cassino nel 2017 e sulla cui morte ancora non è stata fatta completa chiarezza. A suffragare la tesi della famiglia, che ritiene che il loro caro potesse essere salvato, è arrivata anche la criminologa Roberta Bruzzone che, in una dettagliata perizia, ricostruisce quanto sarebbe accaduto al ragazzo.

Domani sera, mercoledì 18 ottobre, proprio la criminologa Roberta Bruzzone, sui suoi canali social, ospiterà l’avvocato della famiglia D’Innocenzo e insieme a lui ricostruirà questa incredibile vicenda.

Mimmo D’Innocenzo, residente a Roma, è morto nell’aprile del 2017 dopo un grave malore che lo ha colpito mentre era ristretto nel penitenziario di via San Domenico a Cassino. Da quel momento la famiglia, ma in particolar modo la madre Alessandra, non si è mai arresa e si è battuta per fare chiarezza sulle cause della morte. Il prossimo 30 novembre dinanzi al Gup del tribunale di Cassino verrà discussa l’opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dalla procura della Repubblica di Cassino.

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