“Ebbene sì, sono trascorsi più di due anni dalla pubblicazione dalla nota lettera del 2.2.2021, denominata Banda Bassotti, a firma dell’avv. Tomasso, legale di riferimento della FIALS di Frosinone che, addirittura, scriveva per conto e nell’interesse. La lettera conteneva anche espressioni forti, termini forse inappropriati, certamente con uno stile diverso da quello delle scriventi, ma il succo era che le tre sigle sindacali avevano preso un abbaglio nel voler ritenere ben 60 lavoratori a rischio a seguito della sentenza del Tribunale di Frosinone che aveva ritenuta illegittima una procedura di mobilità”. -Così in una nota CGIL, CISL e UIL.
“In quell’occasione si scelse di non replicare, questo perché eravamo convinti della correttezza della nostra azione e che il tempo avrebbe dimostrato quale fosse la realtà dei fatti, ritenendo ancora oggi che quella sentenza avrebbe certamente messo in pericolo parte di quei lavoratori, tutto ciò è ormai passato. La Corte d’Appello ha confermato la legittimità dell’intera procedura di mobilità, rigettando la tesi sostenuta proprio dall’Avvocato Tomasso, facendo tirare un sospiro di sollievo a quei famosi 60 lavoratori e relative famiglie che si erano costituiti nel processo. E in tutto ciò, occorre rammentare, che chi aveva intrapreso tale battaglia giudiziaria era già una dipendente assunta da azienda pubblica ed ubicata all’interno della Asl. Noi sindacati confederali siamo responsabili nell’iniziare cause che possano esporre le lavoratrici e/o i lavoratori in modo così significativo in tribunale, auspichiamo che chi ha intrapreso questa battaglia giudiziaria non sia lasciata sola atteso che, da quanto ci risulta, la Corte d’Appello è stata particolarmente severa con la condanna alle spese legali. (si parla addirittura di oltre 80.000,00 Euro)”.
“In conclusione, ora è tutto effettivamente chiaro e limpido ed aver sollecitato l’azienda a fare appello si è dimostrata scelta ponderata e lungimirante. Sicuramente i vertici sindacali di ogni sigla sindacale devono sempre studiare per acquisire maggiore competenza, ma, appunto, di tutte le sigle sindacali. Ci veniva detto che i segretari della Fp Cgil di Frosinone Latina, la Cisl Fp di Frosinone e la Uil di Frosinone, per il ruolo che ricoprivano, dovevano avere maggiore competenza e preparazione, effettivamente l’abbiamo avuta. Il tempo ci ha dato ragione e le nostre scelte si sono dimostrate corrette e lungimiranti. Solo per inciso, in questi anni abbiamo letto Topolino ed in effetti, alla fine di tutto, la realtà, purtroppo, non supera mai la fantasia”.