Home Serie B Milan-Frosinone, Di Francesco: “Dovremo essere attenti e concreti”

Milan-Frosinone, Di Francesco: “Dovremo essere attenti e concreti”

Serie A - Le parole di mister Di Francesco nella conferenza stampa di avvicinamento alla gara di sabato sera col Milan al ‘Meazza’

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Serie A – Le parole di mister Di Francesco nella conferenza stampa di avvicinamento alla gara di sabato sera col Milan al ‘Meazza’.

Mister Di Francesco, lei recupera Mazzitelli ma ha perso Lirola e Marchizza. Il Milan non sta meglio in difesa. Sarà una sfida tra due squadre che punteranno solo a vincere.

“Al di là del presupposto, tutte e due le squadre cercheranno di fare una gara importante come sempre avviene. Non è detto che recupereremo Mazzitelli e poi abbiamo avuto dei problemi con Gelli e Brescianini. Si sono allenati a parte oggi. Valuteremo domani e poi vedrete i convocati. Detto questo, anche Marchizza lo perderemo per un po’ di tempo a differenza di Lirola che cercheremo di recuperare alla prossima”.

L’assenza di Gelli e Brescianini in sostanza preclude un’opzione sulla catena di sinistra…

“Sono in dubbio. Gelli non si è allenato tre giorni con la squadra, come ripeto valuteremo domani. Credo che sia importante per me averli a disposizione, al di là di chi giocherà dal 1’. Perché averli mi permette di fare dei cambi durante la gara. Spesso si dice che si sbaglia la formazione iniziale e si indovinano le sostituzioni. I giocatori sono fatti per essere intercambiabili e questo Frosinone ha bisogno di tutti. Il problema di Gelli? Diciamo che fa riferimento a quello che ha già avuto ad inizio stagione, domenica dopo la partita ha lamentato un piccolo fastidio. Già oggi il ragazzo ha dato delle risposte anche se non si è allenato col gruppo”.

Il Frosinone spietato in casa, fuori ha ottenuto solo 2 punti. Qual è la molla che deva scattare per cambiare passo anche in trasferta?

“Ci sono tante componenti alle quali aggiungiamo anche la necessità di una maggiore convinzione. Dobbiamo liberarci dalla testa di questo ostacolo. L’ultimo punto lo abbiamo fatto a Salerno. Bisogna cercare di affrontare la partita fuori casa col piglio giusto. Qui in casa invece ci sentiamo più forti nell’andare ad affrontare gli avversari. Sicuramente questo modo di pensare va modificato”.

Garritano può essere un’opzione?

“Garritano è uno di quelli che ho fatto giocare in più ruoli. Sono tutte valutazioni che stiamo facendo. Ma non vi soffermate sulla formazione. Ci sono sempre cinque cambi da fare che possono dare un altro volto alla gara.  A me piace tenere tutti sulla corda”.

Quale aggettivo aggiungere alla prova di sabato scorso e che può tornare utile già al ‘Meazza’?

“Credo che possiamo aggiungere concretezza, quella che ci è mancata un po’ fuori casa finora anche a fronte di ottime prestazioni. Essere più attenti più attenti nei vari momenti, in difesa, e concreti davanti la porta rispetto a quello che abbiamo fatto invece in casa”.

Quanto è soddisfatto della crescita della squadra sul punto di vista della pazienza e della consapevolezza, tenendo conto della giovane età?

“Fortunatamente ne abbiamo dato anche prova concreta. Il campionato più va avanti e più cambia sembianze, le squadre iniziano a conoscersi meglio per cui dovremo essere più bravi a cercare soluzioni differenti. Ed è necessario avere sempre più pazienza. Nel primo tempo col Genoa, l’ho già detto, siamo stati frettolosi alla ricerca del gol. Non dobbiamo avere fretta, bisogna essere bravi e attenti. E tutto questo fa parte di un momento di crescita”.

Come è la vita di un allenatore sulle montagne russe, alla luce anche dell’esonero di Grosso al Lione e alla situazione che vive Pioli?

“A me le montagne russe non sono mai piaciute, in generale. Anche perché ogni volta che ci andavo per i miei figli, ci stavo male. Non è piacevole per un allenatore ma fa parte del lavoro. Mi dispiace tantissimo per Fabio perché aveva intrapreso questo percorso, poi ci sono state tante vicissitudini ed ha anche rischiato di perdere un occhio. Questa però è la nostra vita, siamo costantemente sotto esame. Non conosco la situazione che vive Pioli e non entro nel merito. Personalmente do poca importanza a queste voci. Credo che la forza di un allenatore sia la presenza e la fiducia della Società. Una Società solida che crede nel suo allenatore. A me è successo di andar via dopo 3 giornate, giocando anche buone gare. Ci rimani male ma devi avere la forza di mettere tutto da parte. Dico sempre a tutti di prendere questa esperienza come un grandissimo momento di crescita”.

Quanto conta la gara di Champions nelle gambe del Milan?

“Il Milan è abituato ad avere doppi impegni. Quando allenavo il Sassuolo si faceva più fatica con giocatori poco abituati ed anche poco preparati, il Milan al contrario ha tanti giocatori invece abituati a questo tipo di impegni, al pari dell’allenatore. E poi si va a giocare a San Siro, in un ambiente particolare nel quale loro si sentono nettamente più forti. Dobbiamo essere bravi a concentrarci su noi stessi, a tapparci le orecchie e giocare come sappiamo”.

La soluzione di Oyono a sinistra e Monterisi a destra?

“Eh sì, anche perché se ci guardiamo intorno non abbiamo tante alternative. Ma possiamo proporre soluzioni differenti che possono tornarci utili, le abbiamo provate cercando di adattare un centrocampista ad un ruolo più esterno. L’ho fatto anche in settimana con lo stesso Garritano e con Baez, con un po’ di giocatori che possono avere quelle caratteristiche delle quali puoi aver bisogno durante lo svolgimento della partita”.

Torniano a domenica scorsa, la sua corsa sotto la curva dopo il 2-1: cosa ha pensato?

“Mica ero io… Scherzi a parte mi è venuto istintivamente di esultare, ero convinto di poterla vincere. Ci abbiamo creduto e questo pensiero positivo ho voluto condividerlo con la Curva che è stata sempre al nostro fianco, come ho detto anche nel post-gara”.

Che Milan si attende?

“Sono convinto che i tifosi del Milan staranno vicini alla squadra. Io penso ai miei, all’abitudine a giocare in determinati stadi e in certi ambienti. Porto un esempio: a Cagliari sullo 0-3 c’era tanto malumore tra i tifosi del Cagliari che poi invece ha avuto l’effetto di caricare i loro giocatori. Dipende sempre dalle caratteristiche e dal carattere che hanno i giocatori in campo. Non penso che il Milan attraversi un momento disastroso. Parlerei invece di un momento di difficoltà, con tanti infortuni. Ha perso col Dortmund ma ha avuto tante opportunità per andare prima in vantaggio, poi per rimettere la testa avanti e quindi per rimediarla. Per cui è una squadra viva, che ha delle assenze. Come le abbiamo noi”.

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