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Maxi bolletta da oltre 7 mila euro, lo sfogo dei due fratelli titolari di EVO: “Così saremo costretti a chiudere”

Sora - Ancora una bolletta da capogiro. Questa volta è toccato all'attività di Marco e Jacopo Sacchetto che lanciano un appello allo Stato

La bolletta da capogiro che si sono visti recapitare da 'Evo'
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Due fratelli, giovani e volenterosi, che aprono un’attività in piena pandemia. Era il gennaio del 2021 quando a Sora inaugurò EVO Laboratorio Gastronomico. Un locale innovativo, accogliente. La cura per il dettaglio, l’attenzione alla scelta delle materie prime, il sacrificio quotidiano di quei due giovani fratelli, Marco e Jacopo Sacchetto, in breve tempo trasforma il locale in un punto di riferimento per gli appassionati di buona cucina dell’intera provincia.

Un sogno divenuto realtà che oggi corre il rischio di svanire per sempre. Perché Marco e Jacopo, come tanti altri gestori di attività di questa provincia e dell’Italia intera, si sono visti recapitare una bolletta dell’energia elettrica da brividi. Una stangata da 7.207,81 euro per i mesi di luglio e agosto. Appena un anno fa, per lo stesso periodo, il totale della fattura era di 2.022,94. Un aumento insostenibile per qualunque piccola attività che si mantiene grazie al sacrifico, alla passione ed al lavoro dei suoi gestori. Così, amareggiati, si sono lasciati andare ad un duro sfogo sui social. Sulla pagina Facebook di ‘Evo’ hanno pubblicato l’immagine della bolletta da capogiro seguita da parole che non lascerebbero indifferente nessuno. Un appello ‘disperato’ allo Stato affinché prenda provvedimenti seri e concreti per contrastare il caro energia che rischia di mettere fine al loro sogno, al loro progetto di vita, al loro lavoro, come a quello di altre migliaia di imprenditori. Abbiamo contattato Marco e Jacopo: “Un’altra bolletta cosi e saremo costretti a chiudere”. – Dicono.

L’appello di Marco e Jacopo Sacchetto

“Andrà tutto bene ci avevate detto, e noi vi abbiamo creduto! Abbiate fiducia in noi avevate detto e noi vi abbiamo creduto! Investite in Italia avevate detto e noi vi abbiamo creduto! Io e mio fratello siamo tornati dall’estero e abbiamo aperto un’attività in provincia di Frosinone, a Sora, in piena pandemia, abbiamo inaugurato il 28 Gennaio del 2021. Quando tutti ci davano dei pazzi, quando tutti ci dicevano: non aprite!!! E invece abbiamo aperto, abbiamo lavorato tanto, siamo sempre pieni perché noi il nostro lavoro lo sappiamo fare. E voi? Lo sapete fare il vostro lavoro? Voi, Stato, lo sapete cosa significa lavorare, incassare e non guadagnare? Adesso tocca a voi, dovete fare qualcosa, perché se arriveranno altre bollette così noi saremo costretti a chiudere e come noi centinaia di altre aziende e non chiuderemo per colpa nostra, ma per colpa vostra, di tutti voi. Fate presto”.

E forse, davvero, sarebbe ora che qualcuno prendesse sul serio quello che sta accadendo alle nostre imprese, alle attività di questa provincia e dell’Italia intera. Gli aiuti stanziati fino ad oggi evidentemente non bastano. Nessun imprenditore può e deve pagare una bolletta quasi triplicata, rischiando di dover chiudere la sua attività. Nessun imprenditore può e deve chiedere finanziamenti alle Banche per pagare bollette alle quali, dopo mesi, nessuno è riuscito a mettere un freno.

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