Nella mattinata del 9 novembre scorso i Carabinieri di Ferentino, coordinati dal superiore Comando Compagnia di Anagni, a conclusione di una mirata attività di indagine, hanno eseguito un’ordinanza, emessa dal GIP del Tribunale di Frosinone, con cui è stata disposta la misura cautelare del “divieto di avvicinamento alla casa familiare”, e contestuale applicazione del braccialetto elettronico “antistalking”, nei confronti di un 60enne, ritenuto l’autore di maltrattamenti e vessazioni nei confronti della moglie convivente. Le indagini, sono iniziate dalla fine del mese di settembre quando la moglie 51enne, domiciliata a Ferentino, al culmine dell’ennesimo litigio violento ha trovato il coraggio di rivolgersi ai Carabinieri della Stazione di Ferentino per chiedere aiuto e denunciare di essere vittima, dall’anno 2015, di reiterati comportamenti vessatori da parte del marito, spesso in stato di alterazione alcolica, consistiti in violenze di natura fisica e psicologica. Il solido quadro probatorio ricostruito dai Carabinieri ha quindi consentito l’emissione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, del divieto di avvicinamento alla vittima con contestuale applicazione del braccialetto elettronico “antistalking” che, direttamente collegato con la Centrale Operativa dell’Arma, permetterà il monitoraggio in tempo reale dei movimenti dell’uomo violento, segnalando qualsiasi tentativo di avvicinamento alla parte offesa.
È obbligo rilevare che l’indagato, destinatario della misura cautelare, è, allo stato, solamente indiziato di delitto e la sua posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente, e solo dopo la emissione di una sentenza passata in giudizio, lo stesso sarà, eventualmente, riconosciuto colpevole, in maniera definitiva, del reato ascrittogli. Il tutto in ossequio al principio costituzionale di presunzione di innocenza.