Serie B – Domani alle 15 il Frosinone è di scena nell’impianto ‘Danilo Martelli’ contro i padroni di casa del Mantova. Una partita importantissima per i giallazzurri che non dovranno sbagliare per tornare in Ciociaria con punti fondamentali per l’obiettivo salvezza. Frosinone che si trova ancora in piena zona retrocessione, terzultimo a quota 16 e reduce dalla sconfitta interna contro la capolista Sassuolo. Un match che ha visto gli uomini di Greco positivi e battaglieri senza però riuscire ad lasciare lo ‘Stirpe’ indenni. Di fronte, stavolta, si troveranno i lombardi, tredicesima forza del campionato cadetto a quota 19, quindi nonostante il distacco di posizione, le due contendenti sono separate solo da 3 lunghezze. Dal canto loro i biancorossi di Possanzini vengono dal pari in trasferta (2-2) in casa del Sudtirol. Si tratta di due club affini almeno per un dato: entrambi stanno raccogliendo meno di quanto seminato, sebbene divergano per tanti fattori. Il Mantova è una neopromossa, il Frosinone una delle retrocesse dall’élite del calcio. Tutti fattori che abbiamo esaminato, in attesa della gara valevole per la 18esima giornata, con il collega Andrea Gabbi, caposervizio dello sport per la testata ‘Gazzetta di Mantova’, il quale ci ha offerto un contributo dal punto di vista avversario.
L’analisi di Andrea Gabbi
Come arriva fisicamente e psicologicamente il Mantova all’appuntamento con il Frosinone?
“Fisicamente non al meglio, nel senso che attualmente ci sono diversi elementi di livello infortunati. In primis capitan Burrai, poi Ruocco, Mensah e Radaelli. A livello psicologico la squadra continua ad essere propositiva, però sta raccogliendo meno di quanto semina e questo alla lunga potrebbe abbassare il livello di entusiasmo”
Si aspettava questo tipo di campionato dal Mantova? Quali sono gli obiettivi da raggiungere?
“Data la partenza sprint ci si attendeva qualcosa di più. Però guardando la situazione nella sua interezza c’è da essere soddisfatti: il Mantova ha l’obiettivo di salvarsi dopo 14 anni di assenza dalla cadetteria e se il torneo finisse oggi non solo sarebbe salvo, ma non dovrebbe nemmeno passare per i playout”.
È un momento delicato, come anche ha detto Possanzini, in cui le prestazioni seppur buone non fruttano punti, come mai?
“Perché la squadra fatica maledettamente a concretizzare quanto di buono produce. La filosofia del mister è chiara: tutto passa dal gioco. Le percentuali di possesso palla, il numero di passaggi, la qualità della manovra lo certificano. Certo è che non si può vivere di “torello”, bisogna anche capitalizzare. E su questo il Mantova è in netta difficoltà. Ma questo credo sia anche figlio del salto di categoria. In C il dominio territoriale portava ad un numero incredibile di occasioni da gol, e quindi prima o poi la palla nel sacco ci entrava. Quest’anno è tutto diverso, ci sono difese più calibrate e anche allenatori più preparati che sanno leggere la costruzione dal basso e sanno trovare dei rimedi”.
Di contro, cosa ne pensa del Frosinone visto fino ad ora?
“Il Frosinone mi ha deluso, inutile girarci intorno. Da una retrocessa dalla massima serie ci si aspetta sempre un torneo di B da assoluta protagonista, invece le cose si sono complicate fin dalle primissime giornate. Mi è dispiaciuto vedere le difficoltà nella parentesi Vivarini, un allenatore che lo scorso anno avevo apprezzato per la proposta di gioco messa in piedi a Catanzaro. Dopo il cambio in panchina mi sembra che la squadra abbia trovato più equilibrio”.
Alla luce di ciò, che partita si aspetta per sabato? Punti di forza e debolezze delle due squadre in campo?
“Una partita molto complicata, in primis per la posta in palio. Perché ora i punti iniziano a pesare di più, specialmente quando si tratta di scontri diretti. E nonostante le differenze di ambizioni iniziali, attualmente Mantova-Frosinone è a tutti gli effetti un match salvezza. La squadra di Possanzini resterà fedele a se stessa, prenderà fin da subito in mano le redini del gioco. Bisognerà capire l’atteggiamento del Frosinone, se verrà a prendere alti i biancorossi con un pressing asfissiante alla ricerca dell’errore in fase di costruzione. Ma secondo me non andrà così, il Frosinone, aspetterà più indietro”.
Possibile 11 iniziale del Mantova
“Difficile attualmente dare un probabile undici titolare date le assenze e gli acciaccati. Su due piedi direi 4-2-3-1 con Festa tra i pali. Dietro da destra Maggioni, Brignani, Redolfi e Bani. I due mediani potrebbero essere Artioli e Trimboli, mentre i tre attaccanti dietro la punta Mensah (se recupera) potrebbero essere Galuppini, Aramu e Mancuso”.
Sguardo al campionato: delusioni e sorprese della serie cadetta
“La sorpresa più grande è senza dubbio la Juve Stabia. Fanno le cose semplici e le fanno bene. Pagliuca è un pragmatico e ha trovato il modo di tirar fuori il meglio dal materiale umano che ha a disposizione. Bene anche il Pisa, che aveva sì una rosa d’alta classifica ma non pensavo così alta. Mi stanno deludendo Cremonese, Salernitana e ovviamente Sampdoria”.
Qui Frosinone
Qualche dubbio di formazione per mister Leandro Greco. Tra i pali confermatissimo Cerofolini. Anche il trio difensivo dovrebbe essere lo stesso, quello composto da Biraschi, Monterisi e Bracaglia. Le diverse opzioni al vaglio dell’allenatore riguardano soprattutto il centrocampo in cui si rivedrà Darboe di ritorno dalla squalifica. La linea mediana dovrebbe quindi essere completata da Begic e Barcella, con Gelli tra i convocati ma non in campo dal primo minuto poiché anche lui appena recuperato. Sull’out mancino continuerà ad agire capitan Marchizza mentre a destra la maglia dovrebbe essere di Jeremy Oyono. In attacco Ambrosino e a fargli compagnia nel reparto uno tra Canotto, Cichero, Ghedjemis. Kvernadze non dovrebbe essere la prima scelta così come Partipilo che non ha ancora i 90 minuti nelle gambe. Di seguito, pertanto, l’ipotetico 11 iniziale.
Frosinone (3-5-2): Cerofolini; Biraschi, Monterisi, Bracaglia; Marchizza, Barcella, Darboe, Begic, Oyono J.; Ambrosino, Canotto.