Patrimonio storico, artistico e culturale della provincia di Frosinone e di tutta Italia, la Certosa di Trisulti, a Collepardo, è senza dubbio un luogo dal fascino senza tempo. Un complesso secolare monastico apprezzato da turisti e appassionati. In quest’estate 2022, esattamente a fine luglio, ha fatto già registrare un record di presenze con oltre 40mila visitatori. Anche a Ferragosto, in occasione dell’apertura straordinaria di musei e siti archeologici, in tanti hanno visitato giardini e stanze dell’incantevole struttura.
La Certosa è, lo ricordiamo, aperta tutti i giorni, dalle ore 10:00 alle ore 13:30 e dalle ore 14:30 alle ore 18:00, ed è possibile visitarla con ingresso libero. Su prenotazione, è possibile anche fruire di visite guidate.
La storia della Certosa di Trisulti
La Certosa di Trisulti risale agli inizi del 1200, quando papa Innocenzo III assegnò ai Certosini della primitiva abbazia benedettina fondata da san Domenico di Sora poco prima dell’anno Mille, a poca distanza dall’attuale complesso.
Due secoli dopo, nel 1204, venne costruita l’attuale Certosa, con al centro la chiesa di San Bartolomeo consacrata nel 1211, di cui si conserva il leone proveniente dall’originario protiro, oggi posto sulla cordonata di fronte al cosiddetto palazzo di Innocenzo III, nei cui ambienti medievali è oggi la Biblioteca Nazionale della Certosa.
Tra gli edifici spicca la Farmacia settecentesca che testimonia l’attività principale della Certosa fino in epoca moderna, relativa alla produzione di medicamenti e liquori. Di fronte all’ingresso è il giardino all’italiana, decorato con forme animali, dove si conservano erbe medicinali usate per l’attività farmaceutica dei monaci, oggi restituito al suo originario aspetto. L’interno conserva l’arredo ottocentesco, le vetrine con vasi da farmacia e gli armadi contenenti le scatole per le erbe.
Nell’ingresso e nel salotto di attesa rifulgeva la raffinata decorazione del pittore napoletano Filippo Balbi, che rappresentò in suggestivi trompe-l’oeil il monaco responsabile della farmacia intorno al 1857, Benedetto Ricciardi, preziose nature morte, animali, figure caricaturali di popolani raffigurati con vivido realismo e secondo complesse simbologie alchemiche cui alludono numerose iscrizioni con motti.
Nella grande corte, dove domina la fontana settecentesca, è visitabile la chiesa di San Bartolomeo dove sono conservati intorno alla navata due preziosi cori lignei realizzati da maestri certosini, il primo della metà del Cinquecento, il secondo del 1688. Alle pareti dipinti e affreschi che rappresentano glorie dei santi tra cui domina quello raffigurante il martirio dei certosini a Londra, dipinto con eleganza rubensiana e drammatico realismo ancora dal Balbi intorno al 1863.
L’edificio monasteriale, di fianco la chiesa, è aperto per la prima volta al pubblico così come il grande chiostro rettangolare. Viene reso visitabile anche il monumentale refettorio insieme al piccolo chiostro con il cimitero dei monaci e la sala capitolare decorata con dipinti murali e altari realizzati alle fine del Settecento, da poco restaurata grazie ai proventi della raccolta ArtBonus e ad un finanziamento della Regione Lazio.
Informazioni utili
Certosa di Trisulti, Via Trisulti, 8 Collepardo (FR)
tel. +39 0775 47024 – E_mail: drm-laz.certosatrisulti@beniculturali.it
http://www.polomusealelazio.beniculturali.it/certosa-di-trisulti
Aperto tutti i giorni – Orario estivo (15 aprile – 15 ottobre) dalle ore 10:00 alle ore 13:30 e dalle ore 14:30 alle ore 18:00; Orario invernale (16 ottobre – 14 aprile) orario continuato dalle ore 10:00 alle ore 16:00.
L’ingresso è gratuito ed è consentito fino a mezz’ora prima dell’orario di chiusura. Messa nei giorni festivi alle ore 11:00.
Visite guidate
Sabato, domenica e festivi: (15 aprile – 15 ottobre) ore 10:30, 11:30, 15:30, 16:30
Sabato, domenica e festivi: (16 ottobre – 14 aprile) ore 10:30, 11:30, 14:30, 15:00
Gratuite, con prenotazione obbligatoria: 0775 47024 – prenotazionicertosatrisulti@laziocrea.it