Serie B – Un altro scivolone del Frosinone, un altro passo indietro sul piano del carattere, del gioco e della classifica. Dopo il sabato ‘thriller’ della ‘Psc Arena-Benito Stirpe’ in cui la Carrarese è riuscita a sopraffare il Leone di misura (0-1) e a scalare la graduatoria abbandonando l’ultimo posto, i ciociari si trovano davvero in una situazione imbarazzante. La crisi è acclarata, sotto gli occhi di tutti. Inevitabile la contestazione unanime di tifosi ciociari. Inevitabile la mancanza di fiducia nei confronti in primis del tecnico, Vincenzo Vivarini, e a seguire dell’intero comparto giallazzurro. Dopo l’ottava gara di campionato, in concomitanza della seconda sosta, il Frosinone è penultimo della classe. In piena zona retrocessione a 6 lunghezze, una in più del fanalino di coda Cosenza che però sconta 4 punti di penalizzazione.
In otto giornate, i frusinati hanno rimediato un solo successo, quello del ‘Tombolato’ contro il Cittadella, poi si contano 4 sconfitte – con Spezia, Brescia, Bari e appunto Carrarese -, e tre pari – con Sampdoria, Modena e Juve Stabia -. Un ruolino di marcia che ora fa paura. Ieri la disfatta si è consumata in pochissimi minuti, appena 4: al quarto d’ora della ripresa i locali hanno guadagnato un rigore fallito però miseramente da Partipilo che si fa ipnotizzare da Bleve. Tempo, appunto, qualche giro di lancette, e al 20′ Cicconi arriva come una sentenza in porta. Assist pennellato da Giovane sul secondo palo, Cicconi al volo infila Cerofolini per l’amaro 0-1. Un verdetto che ha fatto tremare l’impianto di viale Olimpia e scatenato il pubblico. Al triplice fischio finale di Arena è stata contestazione totale.
Si è rivisto in campo quel Frosinone che sembrava essere stato soppiantato da quello più ‘quadrato’ visto con il Cittadella. Ancora una volta ci ritroviamo a sottolineare la mancanza di idee e di gioco, la scarsa reattività del gruppo che male recepisce le indicazioni di un tecnico il quale, evidentemente, ancora non è riuscito a prendere in mano le redini del gruppo. Nonostante avesse approntato una formazione sulla strada della continuità insistendo con il 4-3-2-1 che aveva fruttato la prima (e per ora unica) vittoria in cadetteria, questa gara rappresenta un’involuzione sotto ogni punto di vista. I suoi ragazzi conducono per la maggior parte del tempo contro la neopromossa Carrarese di mister Calabro, ma mancano di lucidità e pragmatismo quando c’è da affondare il colpo.
Migliori e peggiori in campo
La triste ‘palma’ del peggiore va a Partipilo: sulle sue spalle il peso dell’errore dal dischetto, un rigore calciato malissimo e che avrebbe cambiato volto al match. Prestazione ampiamente insufficiente anche per Oyono, che contiene malamente lil dirimpettaio Bouah, poco brillanti le performance di Cichella e Garritano, molto più in ombra rispetto alla precedente partita. Spaesato Ambrosino, il quale non fa molto se non procurarsi il penalty, discontinuo Kvernadze sebbene ci provi a creare grattacapi alla retroguardia avversaria, prova a rendersi pericoloso Ghedjemis ma non riesce ad incidere come vorrebbe. Nel marasma generale, Cerofolini viene sorpreso assieme al reparto difensivo da Cicconi ma poi non viene chiamato ancora in causa. Sufficienti le prove di Gelli – che fa sempre il suo in fase di possesso e non -, Bettella – che alla sua prima da titolare tiene bene tutto il tempo -, capitan Marchizza – che resta un punto di riferimento per i compagni e alla fine becca anche il palo-. Migliore, tra tutti, Kalaj: il giovane difensore mette in campo tanta determinazione, è battagliero e risulta un ostacolo coriaceo per gli attaccanti apuani, dalle sue parti non si passa. Male il passivo Vivarini, padre del caos sul terreno di gioco, della mancanza di equilibrio dei suoi, fautore dell’assenza di cattiveria agonistica. E poi la sostituzione di Partipilo dopo il penalty sbagliato…una scelta non condivisibile, a nostro avviso, sebbene la guida in conferenza stampa abbia asserito che il cambio fosse già programmato. Tante, troppe cose da rivedere.
Quale futuro all’orizzonte?
C’è da preoccuparsi? Sì. Oggi il Frosinone ha deluso ampiamente le aspettative. La percezione che abbiamo al momento è quella di una squadra che dovrà lottare per non retrocedere, senza girarci intorno. In tutto ciò dove si colloca la figura di Vincenzo Vivarini? La sua panchina balla o godrà ancora della fiducia della società? Ricordiamo, infatti, che a dispetto di ciò che auspica la tifoseria tutta, Angelozzi lo ha spesso ribadito: gli allenatori con lui sono in una botte di ferro. Varrà anche stavolta? Si aspetterà ancora, bisognerà attendere dopo la sosta e sperare in una svolta, in un’inversione di trend a partire dal prossimo incontro con la Reggiana del 20 ottobre, oppure verranno operate scelte differenti? La verità la sapremo solo quando la società scioglierà le riserve…Resta evidente che oramai la piazza rifiuta il mister: tuonano i cori allo stadio, rimbombano i post sui social.