Home Cronaca Lo prendono a martellate per farlo confessare, arrestati per ‘tentato omicidio’ -L’aggiornamento

Lo prendono a martellate per farlo confessare, arrestati per ‘tentato omicidio’ -L’aggiornamento

Cassino - L'attentato ai danni di una pizzeria avrebbe scatenato la furia. Il presunto autore attirato in una trappola e massacrato

Immagine di repertorio di arresti della Mobile a Cassino
- Pubblicità -
- Pubblicità -

Lo hanno attirato in una trappola, in un androne di un portone e qui con un martello, ripetutamente utilizzato per colpire la sua testa, hanno provato a farlo confessare. Le indagini, riguardanti il tentato omicidio di un uomo residente nel Cassinate, sono culminate con l’arresto di tre uomini, tutti ai domiciliari e con con applicazione del braccialetto elettronico mentre una giovane donna è stata sottoposta alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di Cassino con divieto di allontanarsi dalla propria abitazione nelle ore notturne. Sono tutt’ora attive le ricerche nei confronti di un quarto uomo resosi irreperibile nel corso delle operazioni.

Nei confronti del gruppetto la procura di Cassino, nelle persone dei magistrati Alfredo Mattei e Flavio Ricci, contesta il tentato omicidio con l’aggravante del futile motivo. Due le persone denunciate a piede libero che avrebbe preso parte, anche se in maniera defilata, al pestaggio. Le misure cautelari sono state eseguite dagli investigatori della squadra mobile di Frosinone e del commissariato di Cassino che da mesi stavano indagando su una serie di episodi estremamente gravi avvenuti in città e tutti a sfondo criminale.

La ricostruzione

Gli attentati incendiari a danno di un’auto nel quartiere Colosseo, poi l’ordigno esploso sul davanzale di un’abitazione in via XX Settembre e inoltre l’incendio di una trattoria-pizzeria. E proprio quest’ultimo fatto avrebbe portato il gruppetto di sei persone a commettere una serie di gravi reati.

L’attentato avvenuto all’interno della pizzeria situata nel quartiere Colosseo, lo scorso maggio, avrebbe indotto gli indagati, secondo quanto accertato dagli investigatori, a optare per una ‘giustizia fai da te’ e certi del fatto che a commettere il grave gesto potesse essere stato un giovane residente in un paese limitrofo a Cassino, gli hanno teso una trappola.

Utilizzando un escamotage lo hanno attirato in un quartiere popolare della città martire e qui, all’interno di un portone, hanno provato a farlo confessare. Un pestaggio brutale, violentissimo che solo per un caso non è sfociato in un omicidio. Le misure di questa mattina hanno consentito di fare chiarezza anche su due fatti avvenuti sempre nel mese di maggio: l’incendio della vettura nel quartiere Colosseo e la una bomba carta sul davanzale dell’alloggio Ater situato nel centro di Cassino.

- Pubblicità -
Exit mobile version