È stata presentata nella sala Tevere della Regione Lazio, la bozza di Convenzione quadro per l’integrazione nel mercato del lavoro delle persone con disabilità e con particolari difficoltà di inserimento. All’incontro hanno preso parte la direttrice della direzione regionale istruzione, formazione e politiche per l’occupazione, Elisabetta Longo, e della direzione inclusione sociale, Ornella Guglielmino, i rappresentanti delle sigle datoriali, le associazioni dei lavoratori, le Associazioni di Rappresentanza delle Cooperative Sociali e dei Consorzi, nonché il responsabile del Sild di Roma, Fabrizio Paramucchi.
«Dopo otto anni dall’ultima convenzione si è scelto, con coraggio, di rimuovere gli ostacoli che hanno impedito la diffusione di questo strumento sul territorio regionale. L’obiettivo è compiere un ulteriore passo avanti per le politiche mirate a dare risposte alle persone più fragili all’insegna di quella che, per questa Regione, è la parola d’ordine: inclusione». Lo dichiara l’assessore regionale al Lavoro, alla Scuola, alla Formazione, Ricerca e Merito, Giuseppe Schiboni. «La partecipazione, il confronto e la condivisione sono l’asse su cui lo schema di convenzione quadro è stata costruita in attuazione di quanto previsto dal decreto legislativo 276 del 2003. Le aziende, con questo strumento, oltre a ottemperare alla legge hanno, infatti, l’opportunità di sviluppare azioni di responsabilità sociale d’impresa nei confronti del proprio territorio. Da parte loro le persone con disabilità possono trovare un ambiente di lavoro che possa realmente supportarle nel loro percorso, valorizzandone le abilità in linea con la vision “la persona giusta al posto giusto”. È stata avviata una fase nuova che ha quale obiettivo primario quello di dare stabilità al mondo del lavoro, creare occasioni di ricollocazione mirata a persone disabili fuoriusciti dal mondo del lavoro da lungo tempo. Il rinnovo della convenzione quadro si inserisce in una rinnovata programmazione regionale che pone al centro le esigenze dei disabili e di chi è più lontano dal mercato del lavoro. La legge sembra un paradosso, da sola non basta. Per questo intendiamo rendere fattivo l’inserimento lavorativo di queste persone facilitando la collaborazione fra i diversi attori locali (pubblici e privati), aumentando la flessibilità degli strumenti esistenti, superando la frammentazione degli interventi, tenendo conto che il problema del lavoro per queste persone, e per noi che rappresentiamo le istituzioni, è, e deve essere un tema centrale che può concretizzarsi solo nell’integrazione di tutti i soggetti del territorio» ha concluso l’assessore Schiboni.
«La turbolenza e la competitività del mercato del lavoro, non solo in termini di offerta di impiego ma anche di una continua evoluzione delle professioni, rende sempre fragile il rapporto tra disabilità e lavoro, e richiede continua innovazione sul piano culturale, formativo e metodologico, per fronteggiare il rischio sempre presente dell’insorgenza di nuovi processi di esclusione» ha sottolineato l’assessore al Sociale Massimiliano Maselli. «Una delle principali novità dello schema di convenzione che sarà approvato a breve dalla Giunta regionale rispetto al testo del 2016, è che l’ambito di applicazione della convenzione 2024 si riferisce alle Persone con disabilità iscritte negli elenchi del collocamento mirato che presentino almeno una delle seguenti caratteristiche: 1. disabilità psichiche e/o intellettive; 2. invalidità civile superiore al 79%; 3. condizione di fragilità e/o vulnerabilità segnalata dai servizi socio/sanitari che comporti particolare difficoltà di inserimento nel ciclo lavorativo oppure oggettive condizioni di svantaggio occupazionale correlate all’età, al reinserimento lavorativo ovvero alla disoccupazione da lunga durata, previa stipula di un percorso individualizzato» ha concluso l’assessore al Sociale Massimiliano Maselli.
«Questa nuova formulazione estende di fatto la platea di possibili destinatari delle convenzioni di affidamento che potranno avere una durata che va dai 12 ai 48 mesi – aggiunge Schiboni – la modifica sostanziale allo schema di convenzione trilaterale proposta, parte dai termini di durata della convenzione stessa. Si è lavorato, recependo anche alcune delle osservazioni pervenute, sulla possibilità di ampliamento dei termini di validità, e su eventuali possibilità di rinnovo per raggiungere due obiettivi primari. Il primo: dare continuità lavorativa alle persone disabili con particolari caratteristiche e difficoltà di inserimento nel ciclo lavorativo ordinario utilizzando appieno le opportunità offerte dalla cooperazione sociale. Il secondo: la possibilità di mantenere alle proprie dipendenze le persone con disabilità cui è comunque assicurato un impiego duraturo e stabile consente alle cooperative di dare ai propri servizi continuità e al loro futuro imprenditoriale una maggiore concretezza economica. Insieme – conclude l’assessore Schiboni – renderemo le barriere un trampolino, gli ostacoli una opportunità, il benessere delle persone che la dignità del lavoro genera, il pilastro della stabilità».
Al termine dell’incontro sono stati dati ulteriori dieci giorni per fornire eventuali nuove osservazioni dopo di che si procederà a portare lo schema di convenzione all’esame della Giunta regionale.